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Test Zero DSR: a brave new world

15/04/2018
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Ha più coppia di tante supersportive, si guida con la patente A2 e fa più di 250 chilometri con circa 2.50€ di “carburante”: benvenuti nella strana, nuova realtà delle moto elettriche di Zero Motorcycles.

La vita e la convivenza con la moto elettrica sono qualcosa di nuovo, diverso, tutto ancora da scoprire e da sperimentare.

Esattamente per questo motivo ho ospitato la Zero DSR nel mio garage per una settimana. Il tragitto casa-lavoro, il giro in serata e la (lunga) passeggiata tra i colli sono stati gli ingredienti di questo test che racchiude le sfaccettature dell’E-Motociclismo come sono interpretate dalla Zero Motorcycles.

La moto in questione è la Zero DSR ZF14.4 con l’allestimento enduro stradale proposto dalla casa californiana che condivide la piattaforma della DS e dei modelli stradali della serie S.

Il Motore è uno Z-Force® 75-7R brushless, raffreddato ad aria con magnete permanente interno capace di produrre 146 Nm di coppia ed 69cv a 3.850 giri/min. I valori di potenza e coppia sono i cosiddetti “valori di coppia e potenza netti” misurati in una corsa di tre minuti all’80% della potenza massima quindi possiamo dedurre che quelli reali siano ben più alti. Un’altra cosa è da sottolineare: il valore di coppia non è legato ad un numero di giri ed è infatti un valore costante per tutta la gamma dei giri del motore.

Una moto come la Zero DSR riesce a far convivere insieme caratteristiche molto diverse che nel mondo delle due ruote tradizionali richiederebbero almeno 2 o 3 moto con varie configurazioni. Sembra che la trazione elettrica offra una certa libertà ai progettisti permettendo di creare qualcosa che non si lascia condizionare dai canoni stabiliti, offrendo moto capaci di regalare esperienze di guida diverse, alternative e particolari.

LE TRE RIDING MODE: ECO, SPORT E CUSTOM

La Zero DSR è regolata da un ottimo controller che traduce gli input di accelerazione del pilota in maniera liscia e fluida. La moto ha tre riding mode: Eco, Sport e Custom. La prima mappa offre una risposta dolce del motore ed il massimo di autonomia grazie anche alla decelerazione rigenerativa. La seconda offre il massimo della potenza e una presa più diretta mentre la Custom è completamente configurabile a seconda delle preferenze personali tramite l’app che si collega alla moto via Bluetooth.

Con la DSR mi sono sentita di avere 2 o 3 moto diverse in una: con la modalità Eco, la Zero DSR potrebbe essere paragonabile ad una 650, risposta dolce del motore ma la potenza viene regolata per offrire una guida rilassata, perfetta per i tragitti di tutti i giorni.

La modalità Sport è una cosa completamente diversa. L’accelerazione non è paragonabile a nessuna moto tradizionale tanto che dovevo aggrapparmi al manubrio per non rischiare di essere strappata via. I 146Nm di coppia (per fare un piccolo paragone, il motore Ducati V4 produce 120Nm di coppia massima) sono costanti quindi abbiamo una spinta uguale a tutte le velocità del motore. Oltre ad essere una caratteristica molto apprezzata per i sorpassi nel traffico, questa particolarità del motore elettrico caratterizza l’esperienza di guida con queste moto.

Per la mia modalità custom ho scelto la piena potenza del motore con 100% del freno motore rigenerativo: una modalità perfetta per affrontare i giri in collina.

Inoltre, dato che il passaggio da una mappa all’altra è così semplice e veloce, spesso mi sono trovata a cambiare mappa al volo per eseguire sorpassi con più facilità o per avere la potenza piena per un certo tratto di strada.

IL TEST

La Zero DSR, che pesa 190 kg, è una moto ben bilanciata e l’unica differenza con le moto tradizionali, a livello di maneggevolezza, si sente solo quando la si sposta nel parcheggio. In movimento la moto risulta leggera e agile, con le sospensioni (forcella anteriore Showa rovesciata da 41mm, completamente regolabile e il mono ammortizzatore Showa regolabile) che fanno un ottimo lavoro anche su fondo stradale molto sconnesso.

La DSR si rivela eccellente in città e divertente fuori porta per fare un po’ di curve su strade secondarie ed ovviamente su qualche sentiero sterrato dove si comporta in maniera simile ad altre enduro stradali.
La trasmissione è diretta e senza frizione con una trasmissione finale a cinghia in fibra di carbonio. La frenata è potente ed è garantita da un disco da 320 x 5 mm con pinza flottante a due pistoni asimmetrici J.Juan e ABS bosch generazione 9 davanti e ABS Bosch generazione 9, pinza flottante monopistone J.Juan, disco 240 x 4,5 mm dietro.

Estetica

La Zero DSR non ha un design eccessivo: non cerca di focalizzare l’attenzione sul fatto che sia elettrica ma non cerca nemmeno di nasconderlo. Già al primo sguardo si capisce subito che non è una moto tradizionale. Il pacco batterie è centrale ed è parzialmente coperto dalla carenatura mentre nello spazio dove solitamente troviamo un serbatoio abbiamo un comodo vano per i guanti. I cerchi color oro su questa versione si sposano perfettamente con la carenatura nera lucida. In generale è difficile passare inosservati con questa moto e in tanti luoghi mi è capitato di trovare gruppi di persone curiose di sentire e vedere la partenza.

Autonomia

Il turismo con la moto elettrica non si svolge esattamente come con quelle tradizionali. Più chilometri percorrevo con le gomme tassellate della DSR e più trovavo trucchetti e sistemi per aumentare l’autonomia. Ho imparato a sfruttare la coppia a bassa velocità per risparmiare qualcosa nelle salite, ho cambiato tra eco, sport e custom durante la guida e mi sono sforzata per mantenere una guida fluida usando il freno motore rigenerativo quando possibile. Con il 100% di batteria e con questi “trucchi del mestiere” mi sono avventurata in un tipico giro della domenica che ho allungato per l’occasione a più di 200 Km. Tra curve, tornanti, sterrato, salite, discese e tratti affrontati in modalità sport, mi rimaneva ancora il 30% della batteria quando ho finalmente messo la moto sotto carica a fine giornata.
L’autonomia dichiarata della Zero DSR è di 262 km nel ciclo urbano (che si trasformano in 328 km con il pacco batterie aggiuntivo). In autostrada e con velocità sostenute vediamo però una riduzione dell’autonomia che viene indicata dalla Zero: in autostrada a 113 km/h 126 km (156 km con il power tank) e nel ciclo misto 169 km (212 km con il power tank).

Questa è un’altra caratteristica dei veicoli elettrici: permettono la maggiore economia di consumo nel tipico utilizzo urbano che include tante fermate e partenze con velocità medio-basse. Ovviamente si possono fare dei bei giri turistici che alternino tratti a velocità medie con altri più spediti mentre i tragitti in autostrada risultano impegnativi per l’autonomia di queste moto.

Ricarica e batterie

La Zero DSR ha una batteria a ioni di litio Z-Force® integrati in modo intelligente con capacità massima di 14,4 kWh (18,0 kWh con il power tank) e può essere ricaricata direttamente dalla presa di casa. Una ricarica completa richiede 9,8 ore (carica al 100%) con il caricatore integrato nella moto. Questi tempi si possono ridurre a 2,5 ore con l’opzione Charge Tank e fino a 2,8 ore con un sistema di caricatori supplementari.

Le batterie sono coperte da una garanzia di 5 anni senza limite di km.

Ci piace: la praticità per l’uso quotidiano, il fattore divertimento dato dalla coppia e la qualità della costruzione.

Ci piace meno: il range limitato nei tragitti autostradali.

La Zero Motorcycles ci dimostra che la tecnologia elettrica è ormai matura e sa sfruttare al meglio i benefici offerti dal propulsore elettrico minimizzando le possibili carenze. Il risultato è una moto con tanti punti a favore per l’utilizzo quotidiano che sa regalare emozioni diverse e particolari.

Bella Litinetski
MissBiker Copyright 2018

Foto Credits: Idan Grünberg

Thanx To:
Caschi:
Premier Helmets e Scorpion Exo

Giacca: Rev’It
Jeans: PMJ Promojeans
Scarpe: TCX Boots
Guanti: Held

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