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Ana Carrasco: “Il mio sogno è tornare ad essere campionessa del mondo”

05/02/2022
Lisa Cavalli
Pubblicato in: ,

Da pochi giorni Ana Carrasco ha confermato la sua partecipazione alla Moto3 2022. Abbiamo intervistato la campionessa spagnola qualche giorno prima e abbiamo scoperto molto sulla sua carriera e sui suoi sogni.

Sei simbolo di forza ma soprattutto resilienza. Il tuo recupero dopo l’infortunio ha un che di miracoloso. Pensi che in certi casi sia anche la determinazione a fare la differenza?

Sì, io credo che facciano sempre la differenza la determinazione e l’obiettivo che si vuole raggiungere. Un infortunio di quel tipo, in una carriera sportiva, è un momento difficile, soprattutto in uno sport come il motociclismo, e in effetti per me è stata una fase complicata. Sapevo di voler tornare ad essere competitiva, volevo provare a vincere delle gare e credo che sia stata la volontà ad aiutarmi a recuperare rapidamente e tornare a gareggiare a un buon livello.

A Misano lo scorso anno sei riuscita a risalire sul primo gradino del podio dopo 10 mesi dal tuo terribile incidente. Che emozioni hai provato?

È difficile da spiegare, perché per me la vittoria di Misano è stata uno dei migliori momenti della mia carriera sportiva, e della mia vita. Avevo vinto altre volte e ovviamente quando vinsi il Campionato mondiale nel 2018 fu sicuramente il miglior momento, ma a Misano la sensazione fu diversa da tutte le esperienze precedenti. Tutte le volte che avevo vinto in precedenza mi ero sentita orgogliosa per le persone, per il lavoro svolto e per il mio entourage. Ma a Misano mi sentivo orgogliosa di me stessa, di aver superato l’infortunio dopo un lungo periodo di recupero, di essermi posta l’obiettivo di vincere e di averlo raggiunto. Dunque la sensazione fu completamente diversa dalle altre vittorie, per questo motivo. Sento sempre molta gratitudine verso gli altri, ma in quell’occasione mi sono sentita orgogliosa di me stessa e di esserci riuscita.

La tua vittoria al mondiale del 2018 ci ha reso tutte orgogliose. Vedere una donna sul primo gradino del podio mondiale è qualcosa di molto raro. Pensi che le cose cambieranno in futuro per le pilote e che ci saranno più opportunità di essere protagoniste?

Credo che possano cambiare, sì, e questi avvenimenti fanno sì che le cose cambino e vadano in una buona direzione. È vero che arrivare al mondiale è difficile, servono aiuto e molti mezzi, molte opportunità. È complicato raggiungere un numero uguale di piloti e pilote, semplicemente per il fatto che ci sono più bambini che bambine che iniziano a praticare questo sport. Quindi, è complicato. Io credo, sono convinta che le ragazze nel mondiale che ottengono risultati e svolgono un ruolo importante, aiutano ad aprire la porta ad altre ragazze. Io penso sempre al mio inizio: quando cominciai, non avevo nessuna ragazza come riferimento per arrivare al mondiale, perché non ce n’erano, ed è difficile quando ti rendi conto di essere la prima persona che fa una determinata cosa. Quindi, il fatto che ci siano ragazze nel mondiale, che ottengono buoni risultati, permette ad altre bambine di credere in sé stesse. Quindi, credo che grazie ai passi che stiamo facendo in questi ultimi anni, da qui a qualche tempo sarà più normale vedere in griglia di partenza più ragazze, con più mezzi e più opportunità di ottenere buoni risultati.

Hai sempre avuto le idee chiare su cosa avresti fatto nella vita?

Credo di sì, perché, a parte il fatto che in generale lo sport è sempre stato ciò che più mi piaceva, iniziai a gareggiare quando ero molto giovane, e ho sempre saputo che volevo dedicarmi a questo e che era ciò che volevo fare, anche se durante i primi anni non pensavo che sarei diventata una professionista, o che sarei arrivata al mondiale e avrei vissuto ciò che sto vivendo ora. Lo facevo come hobby, mi divertivo e volevo dedicare il mio tempo a questo sport. Ma poi… chiamalo lavoro, chiamalo talento… o come si chiama… beh, ho potuto crescere in questo sport, ho avuto tante opportunità che ho saputo cogliere, e non ho mai dubitato del fatto di voler dedicare la mia vita a questo sport.

La tua vittoria alla Coppa del Mondo 2018 ci ha resi tutti orgogliosi. Una donna sul gradino più alto del podio mondiale non è una cosa comune. Pensi che in futuro queste cose potrebbero cambiare e diventare più comuni?

Credo che possano cambiare, sì, e questi avvenimenti fanno sì che le cose cambino e vadano in una buona direzione. È vero che arrivare al mondiale è difficile, servono aiuto e molti mezzi, molte opportunità. È complicato raggiungere un numero uguale di piloti e pilote, semplicemente per il fatto che ci sono più bambini che bambine che iniziano a praticare questo sport. Quindi, è complicato. Io credo, sono convinta che le ragazze nel mondiale che ottengono risultati e svolgono un ruolo importante, aiutano ad aprire la porta ad altre ragazze. Io penso sempre al mio inizio: quando cominciai, non avevo nessuna ragazza come riferimento per arrivare al mondiale, perché non ce n’erano, ed è difficile quando ti rendi conto di essere la prima persona che fa una determinata cosa. Quindi, il fatto che ci siano ragazze nel mondiale, che ottengono buoni risultati, permette ad altre bambine di credere in sé stesse. Quindi, credo che grazie ai passi che stiamo facendo in questi ultimi anni, da qui a qualche tempo sarà più normale vedere in griglia di partenza più ragazze, con più mezzi e più opportunità di ottenere buoni risultati.

Come si gestisce la pressione quando si è sulla griglia di partenza?

Questo è difficile, perché credo che tutti i piloti diventino nervosi, dal primo in MotoGP fino all’ultimo, sicuramente, è qualcosa che non si può controllare facilmente. È vero che con l’esperienza, con gli anni impari l’autocontrollo, sai quali sono le cose che ti aiutano e quelle che non ti aiutano a mantenere la concentrazione. Personalmente, negli ultimi anni ho potuto crescere molto in questo aspetto. Anche quando ti senti sicura del lavoro, sai che prima della gara è stato fatto tutto bene, che la tua squadra ha lavorato sodo e che sei veloce in pista: questo genera fiducia che a sua volta dona anche tranquillità. Io ho vissuto dei periodi in cui ero molto nervosa, perché quando senti che non hai tutto sotto controllo diventi più nervoso, ma ho avuto anche la fortuna di vivere in questi ultimi anni una fase molto bella della mia carriera, nella quale ho imparato a gestire meglio le emozioni, ad avere fiducia nel team, nella gente che lavora con me, e alla fine questo ti dà una carica di fiducia in più che ti permette di controllare l’agitazione.

Quali sono le caratteristiche che un pilota deve avere per competere ad alto livello?

Difficile! Credo che ogni pilota abbia le sue caratteristiche, positive e negative… non saprei dirti in generale quali caratteristiche dovrebbe avere. Parlando di me, posso dirti che credo che il lavoro sia il punto più importante. Per stare nel mondiale ci vuole anche talento, e per me è fondamentale anche il tuo entourage, la gente che lavora con te, il tuo team, le tue persone di fiducia, la tua famiglia… io credo che tutta la gente che hai intorno ti permette di essere capace di ottenere il meglio da te stessa.

In pochi anni hai raggiunto molti obiettivi, ma qual è il tuo sogno più grande?

In questo momento, il mio sogno è tornare ad essere campionessa del mondo. Credo che sia un sogno difficile, ma realistico. Da molti anni lotto per vincere titoli in Supersport, e credo che accontentarsi di un titolo solo sia difficile, per cui il mio sogno è rivivere quella sensazione ed essere di nuovo campionessa del mondo.

Quale consiglio vorrebbe dare alle motocicliste che vogliono seguire le sue orme?

Anche i consigli sono difficili! Ogni gara è un mondo a parte, ogni persona lo è. Ma io dico sempre che bisogna godersi la strada percorsa, perché quando inizi in questo sport o in qualsiasi altro sport sei giovane, hai tante speranze, vivi lo sport in un certo modo, quando poi raggiungi un certo livello e diventi professionista e lo sport diventa il tuo lavoro, lo vivi in modo diverso. Per questo, credo che godersi il percorso fino a quando diventi professionista, ti permette di divertirti praticando questo sport e, soprattutto, sicuramente, ti dà più opportunità di avere successo.

Potresti salutare tutte le ragazze della community di MissBiker?

Certamente! Invio un saluto a tutte le ragazze di Miss Biker, sono felicissima di poter essere qui con voi oggi, vi auguro il meglio e spero di ritrovarci presto! Un bacio! Grazie mille!

MissBiker© 2022
Intervista del 17/01/22 di : Lisa Cavalli
Traduzione: Lisa Di Blas
ph. profilo Facebook Ana Carrasco

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