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Anna Sappino: intervista alla campionessa italiana di enduro femminile

17/11/2020
Lisa Cavalli
Pubblicato in: ,

Anna Sappino è una pilota che rappresenta al meglio il mondo dell’enduro femminile nazionale. Ha vinto il suo nono campionato italiano Lady quest’anno dimostrando che dedizione, duro lavoro e grande amore per l’offroad fanno sempre la differenza. Ecco l’intervista alla campionessa italiana di enduro.

Quando sei salita in sella per la prima volta?

 

La prima volta, da bambina… su una moto ferma… a dire il vero. In cantina mio padre teneva una vecchia BSA del 1942 ed io andavo ad arrampicarmici su appena potevo! La adoravo, muovevo tutte le levette e cercavo di svitare i bulloni, ma non avevo la minima idea di come si facesse a guidare! L’amore per le moto deve essere nato proprio da lì. Adesso la BSA è stata restaurata e messa nella mia cameretta.

Quando è nata la passione per l’enduro?

Da ragazza ho incominciato con il cross. Le prime girate in pista e poi le gare del campionato italiano femminile, ai tempi della Stefania Baù. Me la sono spassata per qualche anno. Poi i primi risultati ma anche le prime rovinose cadute. L’enduro è arrivato dopo un osso rotto. Ero reduce da un brutto e lunghissimo infortunio in una gara ed al mio rientro in pista avevo perso la compagnia. Andare in moto senza i giusti amici non aveva lo stesso fascino.
Un collega di lavoro, endurista, mi ha invitata a partecipare alla Via del Sale, una cavalcata di due giorni che per anni veniva organizzata in Liguria e con sconfinamenti anche in Francia. Ovviamente ho partecipato con la mia moto da cross con un faro e la targa finta. Era un altro millennio, a quei tempi c’erano meno controlli ed io ero giovane ed irresponsabile, ora posso confessarlo. È stato un weekend fantastico e subito dopo mi sono presa un ktm 125 da enduro… ed il mio collega è diventato un super amico di uscite.

Per chi non lo sa, puoi spiegare cos’è l’enduro e soprattutto cos’è per te?

Se la moto è sinonimo di libertà, l’enduro lo è all’ennesima potenza. Poter andare ovunque (o quasi) facendo affidamento sulle proprie capacità e confidando nelle difficoltà dell’aiuto dei tuoi compagni di avventura.
Impegnativo, ma molto gratificante.

Parlaci di Lady Enduro Project, la squadra di enduro femminile.

Dopo diverse stagioni di gare mi sono resa conto che le ragazze enduriste stavano crescendo, di numero e di livello, ma erano poco seguite dai rispettivi motoclub o dalla federazione stessa, insomma, un po’ lasciate allo
sbaraglio. L’enduro è uno sport bellissimo ma molto impegnativo che va affrontato con una buona preparazione fisica e tecnica, non solo con molta determinazione. Una brutta caduta o un livello di guida sottovalutato dal resto della compagnia può far passare la voglia anche alla pilotessa più agguerrita. Così, insieme al presidente del mio Motoclub, Alessandro Dario, abbiamo deciso di creare la prima squadra corse tutta al femminile che potesse avvicinare le ragazze al mondo delle gare. Il progetto si è evoluto ed adesso organizziamo corsi di guida per neofite e bambini ed allenamenti mirati per le atlete.

Sei mamma, hai un lavoro e sei anche una campionessa: come riesci ad organizzarti le giornate?

Non sono organizzata, infatti vivo nel caos più totale… Mi sveglio la mattina e cerco di incastrare tutto come un tetris.

Qual è  stato il momento più difficile della tua carriera? Come l’hai superato?

Momenti difficili ce ne sono sempre, nella vita, come nei boschi. Li affronto con grinta, cerco di non arrendermi mai. Ora il problema più grosso è il tempo che scarseggia. Con lavoro, famiglia e casa (ed emergenza Covid
ovviamente) trovo difficile riuscire ad andare un moto. Posso ringraziare mio marito che mi asseconda molto nelle mie uscite e mi aiuta a gestire il resto della famiglia quando io sono in azione.

Ci sono campioni che ammiri in particolar modo? Quali sono le caratteristiche che apprezzi maggiormente? (se ce ne sono).

Chi emerge in questo sport merita rispetto ed ammirazione. Quindi tifo un po’ tutti. Tantissima stima per i mostri sacri, Sala, Rinaldi, Passeri. Mentre dei “ragazzini” faccio il tifo per Matteo Cavallo.

Ci sono ragazze con talento in questa disciplina che stanno facendo la differenza? Come vedi il futuro dell’enduro femminile?

Ragazzine forti e promettenti ce ne sono: Raissa, Raffaella, Sabrina sono le mie prime avversarie di questa stagione. Poi ci sono e nuovissime come Stephane, Giulia, appena approdate all’under23. E l’anno prossimo spero di portare via dal trofeo KTM altre donzelle, come Elisa, la vincitrice di quest’anno. Poi ho delle ottime speranze nelle mini. Questa stagione si sono presentate ad una gara tre crossiste che ci hanno dato una spazzolata non da poco. Si sono presentate e ci hanno fatto vedere come si gira il comando del gas. Portroppo è stata solo un’apparizione perchè poi non le abbiamo più viste. Anche io arrivo dal cross, ma l’enduro, pur simile è una disciplina con delle caratteristiche ben diverse: bisogna scoprirlo ed innamorarsene. Mi auguro che fra qualche anno ci sia un collega o un amico che porti queste forti crossiste un po’ fuori strada (come è capitato a me) e che le faccia innamorare alle moto targate.

Cosa consigli a una ragazza alle prime armi che voglia avvicinarsi al mondo dell’enduro? 

Consiglio di affrontare uno scalino per volta, senza strafare. Il passo più lungo della gamba porta inesorabilmente ad una batosta. Consiglio di cercare una moto più a misura di donna (altezza, potenza, peso…), trovare una compagnia che non esageri con le prime uscite e di dedicarsi ad un minimo di allenamento fisico

Lisa Cavalli
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Anna Sappino
Istruttore di Guida Fuoristrada (IGF) FMI iscritta all’Albo dal 2013
Vincitrice del Campionato Italiano Enduro Under 23/Senior nella Classe Lady per nove volte, dal 2007 al 2013, 2° nel 2006, 3° nel 2015, 4° nel 2016, 3° nel 2017 e di nuovo sul gradino più alto dal 2018 al 20.
Vincitrice del Campionato Regionale Enduro Piemonte nella Classe Lady dal 2005 al 2013 e nel 2016
Rappresentante della Nazionale Italiana Femminile alla FIM Six Days of Enduro Sardegna 2013: 5° FMI
Women World Trophy e 9° assoluta Classe Women.
In Maglia Azzurra anche alle Six Days in Francia 2017, mentre FIM Six Days of Enduro Greece nel 2008 con Team MC Altaserra: 33° assoluta club
Numerosi piazzamenti in competizioni internazionali tra cui Endurose (Francia), Grappe de Cyrano (Francia) e Desert Logic Rally (Marocco)
Vincitrice della Chica Loca, gara di orientering nel deserto dell’Oman nel 2020.
Dal 2013 fondatrice delle Lady Enduro Project, prima squadra corse italiana tutta al femminile.

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