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Aurora Angelucci: l’idea e il progetto al femminile di Angeluss

08/08/2022
Lisa Cavalli
Pubblicato in: ,

Aurora Angelucci, 20 anni, è una ragazza con le idee chiare in testa. Ha creato ANGELUSS, una startup italiana che si occupa di supportare e seguire le ragazze a 360 gradi, sia dal punto di vista economico, che tecnico e sportivo grazie alla collaborazione con il Team MTA. Abbiamo voluto farle qualche domanda per saperne di più sui suoi sogni e obiettivi.

Hai solo 20 anni ma le idee molto chiare: superare gli stereotipi e aiutare le donne a raggiungere i massimi traguardi mondiali nel motorsport. In che modo?

Angeluss è una società di management che lavora su due piani principali. Per prima cosa è una sorta di academy che si occupa di seguire le ragazze a 360 gradi e inoltre, a differenza di altre società di management, lavora con dei team che già sono all’interno del mondiale che servono da supporto per queste pilote. Noi lavoriamo con un team in Moto3 che è MTA e che permette alle ragazze di arrivare al mondiale. Sarà così il 18 settembre con la wild card ad Aragon per Maria Herrera. Ma lavoriamo anche con RNF, un team in MotoGP, che ci permette di avere la formazione per le ragazze. In questo caso i piloti danno supporto alle motocicliste che competono nelle categorie più basse.

Com’è nata l’idea di creare questa start up?

Seguo il motociclismo grazie a mio padre. Lui è sempre stato un fan che seguiva tutte le gare e un giorno mi ha portato al circuito ed è stato amore a prima vista. Da allora ho cominciato a frequentare di più il mondo delle corse e mi sono resa conto che sia all’interno dei box che come piloti, la presenza al femminile è molto bassa e le figure che presenti sono meno tecniche. Ho iniziato quindi a pensa ad un modo per incrementare la presenza di donne, sia come pilote che come proprio all’interno dei team.
Sono due o tre anni che stavo sviluppando l’idea. Ho inziato lo scorso settembre a contattare tutti i team, a cercare qualcuno che mi facesse entrare in qualche modo. Fortunatamente ho trovato una persona che mi ha aiutato a entrare in questo modno e a fare i primi passi.

Ho visto che stai collaborando anche con Sara Cabrini e Arianna Barale, ragazze davvero promettenti che noi stiamo seguendo nella Women’s European Cup.

Sono le prime due ragazze che sono entrate a far parte di Angeluss. Tra l’altro Arianna ha anche una storia molto particolare, è molto giovane. Al momento stanno gareggiando nella Womens Cup ma noi vorremmo creare un percorso diverso perché io sono dell’idea che le donne dovrebbero correre in un campionato misto. E’ più formativo per loro. Sono due ragazze con molto talento e vorremmo fare il massimo possibile per portarle nelle gare maggiori.

Al suo terzo anno la Women’s European Cup sta dando sempre più visibilità alle donne nella velocità. Cosa ne pensi di questo progetto?

Questo progetto si discosta un po’ da quella che è la mia idea di percorso per le ragazze. E’ vero che dà loro lo spazio e la visibilità ma è pur sempre uno spazio a sè. Quindi in verità non dà alle pilote quella grande visibilità di cui avrebbero bisogno. Inoltre non credo che sia così formativo perché in competizione con gli uomini devi alzare sempre un po’ l’asticella.

Nelle altre discipline motociclistiche come enduro, motocross, trial ecc i campionati sono divisi per genere. Credi che in futuro avremo un campionato di motogp al femminile oppure che sia meglio competere in uno misto?

Non lo so. La mia idea è quella di farle arrivare in MotoGP assieme agli altri quindi non ho mai pensato ad un campionato a sé. Sono convinta che si possa avere una donna nella MotoGP, non ho mai pensato a piani B. Ho sempre pensato a più piani per arrivare a quell’obiettivo ma l’obiettivo è sempre quello.

Raccontaci della wild card in Moto3 di Maria Herrera che vedremo ad Aragon. Lei è un punto di riferimento per le motocicliste in tutto il mondo e per la prima volta* potrebbero esserci due donne nella stessa gara, lei e Ana Carrasco!
(ndr: la terza volta)

E’ stato un grande passo importantissimo per la nostra società per tutto il nostro percorso. Al momento non ci sono ragazze che sono pronte a correre nella Moto3 quindi abbiamo voluto puntare su una donna che ha fatto la storia: Maria Herrera appunto. Assieme ad Ana Carrasco è una delle più famose e che hanno fatto la storia nella categoria. Ho cercato di contattarla in qualche modo, abbiamo poi inziato a parlare di questo progetto che a lei è piaciuto molto. Maria lavora già nella formazione di pilote più piccole, di conseguenza è molto affine con quello che è il nostro il nostro progetto. Ha accettato subito e gareggerà con wind card ad Aragon con un team tutto al femminile. Sarà la prima volta nella storia. Metteremo tutte quelle figure che non sono presenti. E’ vero che esistono alcune donne telemetriste (come Jenny Anderson di Marc Marquez) ma sono poche. Quindi vedere un team completamente al femminile sarà bello anche per quello.

Hai ricevuto qualche critica per il tuo progetto? Hai incontrato delle difficoltà finora?

Critiche principalmente sul fatto del team tutto al femminile. Specifico che il mio non è un voler escludere ma voler far vedere che tutte le figure al femminile sono arrivate in MotoGP. Poi in futuro se avremo un team in MotoGP che ha anche figure maschili non sarà un problema. Principalmente vogliamo far vedere che ci sono donne capaci in tutte le figure tecniche.

Quali sono i tuoi sogni e i progetti per il futuro di Angeluss?

Come Angeluss l’obiettivo finale è quello di arrivare il MotoGP, sia come team che creando un percorso da zero per alcune pilote. La mia idea è che ci siano così poche donne perché manca anche tutto il percorso prima. Far avvicinare a questa disciplina e accompagnare anche le bambine più piccole al mondiale.
Dirti i sogni miei come Aurora è un po’ più complicato. Ho sempre avuto questo obiettivo. Mi ci sono ritrovata e sta andando tutto molto veloce quindi non mi sono mai fermata a pensare ad altro. Lavorerò su questo. Sono due cose che vanno parallelamente.

Maggiori informazioni: Angeluss

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