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Ducati Monster 937: davvero un mostro diverso?

12/10/2021
Sabrina Godalli
Pubblicato in: ,

NIENTE TRALICCIO, NIENTE MONSTER!

Arriva a tutti la notizia della presentazione del nuovo modello di Ducati Monster. Non ricordo esattamente la data. Era primavera. Per tutta la giornata è un continuo di foto e video di presentazione. Qualcuno mi chiede cosa ne penso. Il nuovo Monster 937 è stato mostrato e, sorpresa, non ha il telaio a traliccio. Dopo aver tolto la frizione a secco, dopo aver introdotto, per alcuni modelli, il motore 4 cilindri e lasciato da parte il bicilindrico, anche questa novità no. I puristi non sono contenti. Anche io sono perplessa.

La moto non è male, anzi, ma ti manca quel “dettaglio”. Un dettaglio che è caratteristico del modello preciso di moto da più di due decenni. Un’altra rivoluzione in casa Ducati. Un’altra? Ma come? Già, le scelte controcorrente per il marchio sono state numerose finora e non è la prima volta che si lascia il pubblico a bocca aperta con una presentazione. Ci sono esempi abbastanza noti a riguardo, due fra tutti sono stati il lancio del modello 999, a me tanto caro, che creò scompiglio vent’anni fa, e lo show della prima 1199 Panigale tra fine 2011 e inizio 2012…come dimenticare? Sicuramente il pensiero che passa per la mente a molti, me compresa, è: chissà come sarà da guidare. Sarà così diverso dal vecchio Monster? Sarà più agile con un telaio diverso? Resta la curiosità. Non per troppo tempo però.

LA SORPRESA

E’ a inizio settembre infatti che viene organizzato un possibile evento Miss Biker in collaborazione con Ducati Verona, ormai consueto partner per il nostro gruppo per eventi e manifestazioni. L’evento prevede un giro in Lessinia (la zona montuosa che fa da cornice alla provincia di Verona ai confini con la provincia di Trento) con la prova di vari modelli di Ducati. Wow! Un evento con i fiocchi ma, ovviamente, ci si mette il meteo che, dopo una settimana di sole come se fosse agosto, prevede una domenica di pioggia. L’evento purtroppo viene annullato. Io avrei raggiunto il mio obbiettivo di prove per questo 2021. Se non c’è questa possibilità, beh/dai/cosa vuoi che sia/sarà per la prossima volta/si vede che non era destino…

Ehm, no, no, no, no. Fermi tutti. Per me non funziona così. Ogni lasciata è persa. Quindi cosa fare? Semplice, mettersi in contatto con la concessionaria. Ducati Verona, in questo caso. Una prova classica come tutti i clienti: si confermano data e ora per l’appuntamento, modello di moto e tempo di prova. Tutto ok. Però qui, con mio enorme stupore, arriva la sorpresa. E che sorpresa! Ho il mio lavoro, le figlie e le prove le organizzo sempre il sabato o nel tardo pomeriggio, una volta finito il mio turno. Non sono una
giornalista di professione, né una tester, si dice così poi, affermata, né una pilota. Quello che mi muove è solo la mia passione per le due ruote e la gran voglia di trasmettere entusiasmo anche a voi che mi leggete.

Questo dunque è il motivo della sorpresa. Vengo contattata dal titolare di Ducati Verona. Molto entusiasta anche lui, e assolutamente alla mano, mi propone un giro di prova tutto per me, in sua compagnia, di un paio d’ore. Io proverò il nuovo Monster 937 e Mirko mi farà da guida. Andremo verso i primi paesi in quota, sì, in Lessinia e poi il percorso “Mah, vedo io, dai, non ti preoccupare. Cercherò qualche curva interessante per fare una prova degna del suo nome”. Sono al telefono che non so se mettermi a ridere, a cantare, a saltare o altro. Non ho mai avuto un trattamento del genere, anzi, a volte le esperienze sono state un po’ a denti stretti. Non mi sembra vero! Colgo la palla al balzo e confermo subito per il giorno seguente.

Giovedì 30 settembre. Sabri, oh, dai su, mica è uno scherzo! Ci vai davvero. Stento a crederci. Invece è tutto vero. Arrivo in concessionaria, quasi in centro alla città di Verona. Il Monster 937 è già parcheggiato fuori dalla porta di ingresso. Mi fermo e noto subito l’adesivo “Miss Biker Approved” sul vetro che fa bella mostra di sé. Ah, vedi. Il gruppo è conosciuto, ragazze, e funziona! Non sono solo magliette e adesivi. Gli addetti ai lavori vi conoscono, sanno di che cosa stiamo parlando. Figo! Entro in concessionaria e mi sento molto una Very Importan Person, se non fosse che non mi sono fatta una doccia, mi sono pettinata con una mano finché con l’altra facevo merenda e la maglietta Miss Biker l’ho presa al volo dallo stendino della biancheria al mattino alle 6 prima di partire…mannaggia a me!

Mirko mi aspetta e mi spiega tutti i dettagli della moto. Il set, le sospensioni, i freni, le gomme…Si prepara al volo griffato Ducati dalla testa ai piedi mentre, nel frattempo, vengono scaricate dal camion 4 Ducati nuove di zecca e io mi do un’occhiata in giro. La moto è tutta nera molto più spigolosa rispetto al classico stile Monster a cui siamo abituati. Faccio mente locale pensando al mio Monster: niente, troppo diverse, hanno vent’anni di differenza, ragazze, è impegnativo fare un paragone. Mirko è pronto, collega il suo smartphone alla Ducati Multistrada V4S con cui mi accompagna (ah, però…) e via, andiamo!

Mi fa letteralmente da cicerone e da guida prima in mezzo al traffico delle 17.00 in centro città e poi fuori, verso i primi paesi e le prime curve verso la Lessinia. Questa deve essere una giornata in cui qualche entità superiore ci ha mezzo per forza del suo. La Lessinia: uno dei luoghi a cui sono più legata. Un territorio poco trafficato, con piccoli paesi sparsi, con chilometri di strade in mezzo al niente, selvaggia e sola. Fantastico!

OK, COM’E’ QUESTA MOTO?

Fin dai primi metri mi rendo conto di essere catapultata in un altro mondo rispetto a quello che io conosco dell’universo Monster. Non c’è il classico rumore della frizione a secco e, fin qui, non è una grossa novità. E’ tutto molto diverso. Mi ritrovo subito nelle caratteristiche delle naked che ho provato in questa stagione: è compatta, leggera e super agile. Occorre averle queste caratteristiche per essere al pari dei competitor. Due cose le noto subito, da Ducatista delle “vecchie” qual sono: la moto sterza in maniera incredibile. Il raggio d’azione è piccolo e il calore che ti trasmette è di gran lunga inferiore. Mirko mi consiglia di inserire il set Touring per l’uso in città, che prevede un lavoro del gas più dolce, per poi passare al set Sport appena iniziamo a essere più liberi. Eccolo il motore che conosco! Eccolo dov’è! Adesso si sente il feeling con quel “qualcosa” che mi è famigliare.

E lo dico anche alla moto. Sì io alle moto parlo, sempre, anche a quelle che vedo per la prima volta. Dialogo con loro come se fossero individui che mi capiscono. E a lei lo dico: “Eccola, eccola, adesso ti fai sentire”. Il bicilindrico che ha coppia appena dai gas e che ti punta in avanti non appena lo lasci. Il rumore lo riconosco meglio, sento le vibrazioni più vicine. Ma, questa, secondo me, è un bel po’ una rivoluzione. E’ una moto assolutamente facile, permettetemi il termine, che ti guida dove vuoi senza strapazzarti. Aiuta a disimpegnarti e a rilassarti. Ti connetti con lei in modo davvero velocissimo. E’ lei che ti aiuta a prendere confidenza, è lei che ti indica la via giusta per sfruttarla al meglio. Non me lo aspettavo.

Qui non sei tu, pilota, che ti adatti alla Ducati cercando di tirare fuori il massimo da lei, è la moto, è il Monster che si lascia portare dove tu vuoi invitandoti a cercare il limite. Per l’esperienza che posso avere io di prove e comparazioni puramente tecniche tra un modello e l’altro, posso lasciare a desiderare, ma c’è questo passaggio fondamentale che si nota immediatamente: la nuova moto di Borgo Panigale vuole farsi conoscere e farsi guidare.

Con tutta una serie di studi e accorgimenti, il peso, a secco, è diminuito molto restando ben sotto i 170 kg. La piattaforma inerziale porta poi l’elettronica a gestire tutto della moto: dai set, alla frenata, dalle luci, allo sfondo dello schermo. Un’altra cosa che risulta molto piacevole è la sensazione di estrema leggerezza sulle braccia e, di conseguenza, sui polsi e sulle mani. La posizione di guida, praticamente diritta, alleggerisce la guida e, per vincere la mia curiosità, la metto alla prova. Accarezzo a malapena il manubrio cercando di guidarla con le sole gambe e la seduta. E ci riesco! Mi trovo a guidare con una disinvoltura che mi è nuova.

Saliamo verso i monti, ci fermiamo per le foto che Mirko è felice di fare in tutte le prospettive. Scendiamo con le moto attraverso una stradina tipica dei monti veronesi. Stretta e tortuosa, con il fondo in alcuni punti pessimo, totalmente in ombra sovrastata completamente dai rami già arancioni, con curve a gomito e visibilità zero. Il Monster non fa una piega o una sbavatura. Tu decidi, la moto esegue. Pulito e deciso.

Dopo una giornata iniziata all’alba, due ore in moto non sono pesanti, anzi. Per essere una prova degna del suo nome occorre però elencare anche i difetti, eventuali, del mezzo che si è testato. Ora, dopo tutta la disponibilità ricevuta, ci si aspetta forse, da ducatista quale sono, solo degli elogi. No, meglio mettere sul piatto tutto il pacchetto.

Sicuramente questo modello è una rivoluzione, un voltare pagina deciso rispetto al passato ma, attenzione, è sempre un libro intitolato Ducati. Si è deciso di utilizzare un telaio nuovo, derivato dalla supersportiva di casa, e questo, ovviamente, significa non aver più il traliccio come colpo d’occhio immediato. Forse si omologa un po’ di più agli altri modelli presenti sul mercato della stessa categoria. Abbiamo poi sempre un motore bicilindrico. La coppia sappiamo che è subito lì, pronta e, come conseguenza, un freno motore poderoso. Impossibile non notarlo. Il quick shift è, anche qui, presente con l’utilizzo sia in salita che in scalata. Ecco, il cambio di marcia non deve essere timido e insicuro. In salita gas bene aperto per ottenere un innesto rapido e indolore, in scalata a gas chiuso e sempre zero tentennamenti, pena sentire un bello strattone. Il calore del caro desmo viene dissipato dalle ventole che, anche in moto, si sentono nettamente e devono cercare di portar via il caldo da polpacci e cosce.

La mia esperienza termina nel parcheggio del concessionario alle 19.00. Il sole è tramontato e il traffico della città è leggermente diminuito. La domanda è: questa è una Ducati, o è una moto troppo diversa dal marchio e troppo vicina alle altre concorrenti? Come detto prima, è un libro con lo stesso titolo ma si volta pagina ed è un capitolo molto diverso dal precedente. La prova, per me, è stata super interessante e mi è servita per aprire gli occhi e avvicinarmi a lei con un’aspettativa diversa. Questo capitolo è talmente nuovo, con una trama, una storia, un’ambientazione così diversi dai precedenti capitoli che, a un lettore appassionato e fedele del libro intitolato Ducati Monster, può apparire fin troppo azzardato e il proseguo della lettura poco affascinante. Non preoccupatevi Ducatisti, qui non si va fuori tema.

Sabrina Godalli
MissBiker©
ph. credits Mirko Bosetti
Special thanx to Ducati Verona

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