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Enduro: la guida completa per iniziare ad andare fuoristrada

27/12/2020
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Per ogni disciplina ci sono tantissime cose da sapere. Nel caso dell’enduro chi parte da zero deve sapere come vestirsi adeguatamente, che moto scegliere, come affrontare gli ostacoli. Abbiamo chiesto qualche consiglio a Francesca Merlo, motociclista giovane ma con tanta esperienza alle spalle. Ecco tutti i suoi preziosi consigli. 

Ogni volta che si pensa all’enduro, si immaginano moto leggere, snelle e agili come gazzelle guidate da supereroi…ed è qui che ci sbagliamo! Che ci crediate o no, l’enduro è uno sport adatto a tutti e tuttE.
Ma partiamo dall’inizio.
Per avvicinarsi a questo sport non servono mille istruttori “studiati” che ti bombardano di mille nozioni prima ancora che tu capisca se ti può realmente interessare o meno, basta solo un gruppo di amici “giusti” che abbiano la pazienza di aiutarti, una moto su cui ti senti sicura (qualsiasi essa sia) e la tua voglia di metterti in gioco. Così è come ho iniziato io: presi la mia prima moto, una Yamaha Xt 125, per andare a scuola ma presto mi feci convincere e provai a mettere le ruote sullo sterrato. La prima sensazione non fu delle migliori: la moto che si muoveva sotto di me e sembrava andare dove voleva lei…insomma non riuscivo a tenerla sotto controllo.
Ma donne…è tutto normale! 🙂 Anzi…quando ci fai l’abitudine diventa anche una sensazione bellissima e divertente!

Scegliere il giusto abbigliamento protettivo

Per iniziare bisogna procurarsi l’abbigliamento adatto, inutile dire che le protezioni devono essere usate.

STIVALI

Di stivali in commercio ce ne sono tantissimi. Non sono qui a consigliare una marca in particolare perché a parere mio ogni piede ha il suo stivale e ogni marchio ha la sua vestibilità.
Per chi ha in programma viaggi medio/lunghi un giusto compromesso sono stivali in scamosciato, misto turismo/enduro, morbidi ma allo stesso tempo rinforzati nei punti cruciali e con le protezioni malleolo e punta.
Mi sento di sbilanciarmi nel consigliare stivali con lo snodo sulla caviglia…nelle lunghe giornate il piede vi ringrazierà!

Non fatevi attrarre dalle scarpe da moto: molto belle e confortevoli ma non adatte a viaggiare, soprattutto in sterrato: le caviglie e gli stinchi hanno bisogno di rimanere protetti!

Anche gli stivali da cross non sono da eliminare (io uso quelli): forse un po’ meno confortevoli rispetto ai primi, un po’ meno caldi (hanno più plastica) ma molto protettivi e molto veloci da pulire…basta l’idropuliltrice!

PANTALONI E GINOCCHIERE

Esistono sia pantaloni con protezioni integrate che non.

Sicuramente la prima soluzione è piu adatta per le lunghe tratte, ma anche delle ginocchiere separate dal pantalone non sono da sottovalutare: in caso di caduta avrete delle protezioni perfettamente aderenti a voi che non si muovono.

GIACCA E PETTORINA

Come per i pantaloni, anche qui esistono giacche da turismo con protezioni incorporate.
Io personalmente, come per le ginocchiere, preferisco utilizzare la pettorina in quanto sta aderente e non si muove. Certo è che quando ti fermi e ti devi spogliare/rivestire sembra la vestizione di un cavaliere ma in fondo non siamo tanto diversi da loro…abbiamo solo qualche cavallo in più!

Ho appurato che la pettorina è utile sia per eventuali cadute (speriamo non troppe!), sia per le pietre che i tuoi compagni di viaggio possono ‘spararti addosso’ con le loro gomme. Si, fa sudare e anche tanto, ma meglio due gocce di sudore piuttosto che una costola ammaccata. Inoltre non è necessario comprare una di quelle pettorine plasticose e ingombranti che ti limitano i movimenti. Esistono di quelle morbide, sembrano quasi delle maglie maniche lunghe con la zip laterale, pratiche e quasi impercettibili quando le indossi ma che con l’urto si induriscono e fanno il loro dovere.

GUANTI

I guanti sono un must e devono garantire protezione e movimenti fluidi. Sono leggeri in materiale tecnico e possono avere delle protezioni esterne.

Leatt Brace/collari

Sono molto costosi ma molto protettivi. Io al momento non lo uso, ma ammetto che sto pensando di prenderlo.

In caso di caduta sostiene e protegge il collo. Può sembrare che limiti un po’ i movimenti laterali ma ci si fa l’abitudine (un amico me lo prestò per un viaggio).

CASCO

Assolutamente da evitare il jet: bello, comodo, non ti soffoca, senti i profumi mentre viaggi, ti fa sentire libera…ma che protezione ti dà in enduro? Pietre, rami e compagnia bella…meglio chiudersi in un casco integrale. Ci sono quelli a cui si può smontare la visiera per usare le classiche mascherine da cross.
Se fai enduro per boschi/tragitti brevi é molto consigliato usare la mascherina e casco da enduro/cross: sei protetto adeguatamente e allo stesso tempo riesci a respirare un po’ di aria fresca che fidati…ce n’è
bisogno!

Se invece prediligi viaggi medio/lunghi consiglio un casco enduro/turistico, con visierino,mentoniera più pronunciata rispetto a quelli stradali, visierino parasole e visiera intera che ripara dall’aria nei trasferimenti. Come per gli stivali, anche il casco va provato. Devi sentirlo ‘tuo’, dev’essere leggero e confortevole ma di alta qualità…ricordati che la testa è una!

CONSIGLI SULLA MOTO DA ENDURO

Qui si apre un mondo. In primis, devi metterti in testa che la moto tuttofare non esiste. Puoi trovare il giusto compromesso per le tue esigenze, ma qualche ‘pecca’ ci sarà sempre. Quindi, la prima domanda da porti è: cosa voglio fare?

Voglio solo fare enduro per boschi/mulattiere? Bene, vai alla ricerca di una moto leggera e di piccola cilindrata: nel brutto la sua leggerezza ti sarà di grande aiuto. Sono moto abbastanza alte di sella ma fino a quando non ci prendi confidenza. Puoi chiedere al tuo meccanico di fiducia di abbassare un po’ mono e forcelle in caso. Per alcune moto ci sono in vendita kit ribassamento ma un amico che ci capisce un po’ di sospensioni o il tuo meccanico possono tranquillamente aiutarti per trovare una soluzione temporanea. Ripeto, temporanea, perché toccando le sospensioni vai a ‘drovinare’ l’equilibrio della moto. Puoi anche pensare di sostituire/modificare la sella per togliere più imbottitura possibile: anche così recupererai qualche centimetro. Il non toccare in terra non è un problema così fondamentale: in
enduro si guida per lo più in piedi, quindi ti basta arrivare alle pedaline e quando serve, un piede in terra dovrebbe bastare. Pensiamo poi al mitico Nicola Dutto: dopo un grave incidente nel 2010 che lo costrinse sulla sedia a rotelle, è tornato in sella grazie al suo enorme coraggio, a tutti i suoi amici e alla sua super moglie Elena fino ad arrivare a partecipare alla gloriosa Dakar. Il tutto ovviamente senza poter usare le gambe…ma come dice lui ‘Quando sono in sella mi dimentico di non poter usare le gambe. La moto mi ha spezzato ma mi ha salvato.”

Se invece opti per viaggi medio/lunghi allora le cose cambiano: una moto di cilindrata più grande (direi almeno dai 500 cc in su) sicuramente è da prediligere. Più confortevole, nei trasferimenti vibra meno di una specialistica e anche il motore è meno delicato: i tagliandi non vanno a ore ma km! Di certo non posso dirti io che moto prendere, sappiamo tutti benissimo che la moto giusta è quella che quando ci sali sopra pensi: ‘E’ lei!’.

Se prevedi lunghi trasferimenti potresti valutare di mettere un cupolino (se non già presente) in modo da ripararti un po’ dall’aria e, quindi, affaticarti meno. Un cupolino trasparente non intralcia la vista, però anche un cupolino ‘pieno’ non va escluso a priori: eventuali strumenti che metti rimangono nascosti e con essi anche i cavi dell’impianto elettrico. Altro elemento a favore di quest’ultimo è che impari a mantenere lo sguardo in avanti mentre guidi: uno degli errori più frequenti in enduro è quello di guardare in terra proprio davanti la ruota anteriore per vedere dove la metti. Invece la cosa più giusta da fare è quella di puntare lo sguardo avanti, per vedere gli ostacoli e decidere il passaggio migliore in modo da anticipare le mosse. Diversamente quando vedi l’ostacolo è troppo tardi…ci sei già sopra e sarà la moto che ti porterà in giro, non il contrario.

Nello scegliere la moto non farti intimorire dalla mole: tante volte è solo l’impressione che spaventa ma nel momento in cui ci sali sopra ti senti sicura e a tuo agio. Ed è l’unica cosa che conta! Se poi ti trovi bene a viaggiare per sterrati con una di quelle moto che vengono definite ‘muccone’ allora non ti ferma più niente e nessuno! E poi vogliamo parlare della soddisfazione di affrontare anche le strade più impervie o il deserto con una muccona e quando ti fermi urlare al mondo ‘ce l’ho fattaaaaaa!!!’? Oppure dimostrare finalmente che non esistono moto da donne o da uomini. Io posseggo un Dominator 650, un po’ rivisto e mi trovo divinamente bene! Ammetto però che già da qualche anno chiedo a Babbo Natale una bella Africa Twin per i viaggi più lunghi…ma sembra che non ci senta!!!

Una mia considerazione: una moto di ultima generazione è bella, nuova, accattivante, con tanta elettronica e circa nulla da fare/sistemare. Mentre una moto più datata ha un design visto e rivisto, magari necessita di qualche sistemazione in più ma non avendo elettronica sappi che in qualsiasi angolo della Terra tu decida di andare, tu torni a casa con la tua moto! Anche un meccanico improvvisato in un paesino chissà dove saprà aiutarti a rimetterti in marcia se hai dei problemi mentre su centraline e compagnia bella non tutti ci sanno mettere le mani.
Con questo non voglio criticare le moto di ultima generazione…anzi! Penso che anche quest’anno tenterò di nuovo con il caro Babbo…però ecco, tieni conto di tutti gli elementi prima di acquistare una moto piuttosto che un’altra.

BAGAGLI

Quando prepari i bagagli ricordati che in moto alla fine usi sempre le stesse cose! Quindi, pochi ma buoni: abbigliamento tecnico che si lava e asciuga facilmente e velocemente.
Non caricare tutto troppo in alto, soprattutto se hai problemi con l’altezza: alzi il baricentro della moto e se ti sbilanci cadi più facilmente. Io mi trovo benissimo con le sacche impermeabili di Decathlon: poca spesa, tanta resa. Così mi carico solo il peso dei bagagli effettivi e non anche quello dei bauletti. Certo, un po’ di polvere/acqua nelle sacche potrebbero entrare mentre un bauletto potrebbe anche fungere da sedia/tavolino se campeggi…valuta bene rapporto peso/volume/altezza/tipo di viaggio che fai prima di decidere per una configurazione o l’altra.

ALTRI CONSIGLI UTILI PER CHI INIZIA CON L’ENDURO

Ognuna di noi enduriste ha sicuramente il suo terreno preferito: chi pietre, chi fango, chi sabbia. Ogni tipologia prevede accorgimenti diversi.

Se prevedi di guidare spesso e volentieri su mulattiere e pietraie ti consiglio di non regolare troppo rigide le sospensioni: al posto di copiare il terreno e quindi mantenere la direzione scelta, finiresti col rimbalzare a destra e sinistra.

Se ti ritrovi in mezzo al fango ti consiglio di sgonfiare leggermente le gomme (ma non troppo! Rischi di stallonare o pizzicare la camera d’aria) e soprattutto, per mantenere il controllo della tua moto, dai sempre un filo di gas costante così da dare aderenza alla moto e non scivolare. Non dare manate di gas, a meno che tu non voglia intraversarti di proposito! Se per caso finisci in un canale, non cercare di opporre troppa resistenza per uscirne…potresti finire col fare i fanghi. Le gomme tassellate evitano di impastarsi e quindi hai più grip.

Per quanto riguarda la sabbia non hai necessità di tasselli esagerati ma mi raccomando: sgonfia le gomme! Come nel fango, anche qui un filo di gas anche in discesa ti aiuta a mantenere la direzione e controllare la tua moto. Importantissimo è tenere il peso indietro. Alzati in piedi e posizionati verso il fondo della sella: in questo modo alleggerisci l’avantreno ed eviti che la ruota davanti si infossi. Velocità costante o al massimo dai gas. Se molli, lo sterzo molto probabilmente ti si chiuderà e tu rosicchierai sabbia tutto il giorno (parlo per esperienza!).

Il mio maggior consiglio è: guida in piedi! Lascia che la moto si muova sotto di te, non aver paura. Quando cerca di intraversarsi, magari perché hai preso un ostacolo, non si porterà dietro anche il tuo peso e quindi ti risulterà più facile riprendere il controllo. Lei scoda? Tu molla un secondo il gas e accelera di nuovo. Peso indietro su terreni soffici in modo da far galleggiare la ruota anteriore, peso in avanti quando devi affrontare curve strette (quasi da sedersi sul serbatoio), inclina la moto, gamba interno curva tesa in avanti (punta il mozzo ruota) e sguardo oltre la curva…non serve guardare le formiche che ti attraversano il sentiero!

Se ti sei soffermata a leggere questo articolo vuol dire che in fondo, dentro di te, la curiosità per l’off road c’è!
Magari ci saranno persone che ti diranno “tu sei pazza”, “ma cosa ci trovi di bello a sporcarti di fango”, “sono cose da uomini” e bla bla bla…sapete cosa rispondo io? Mi piace essere magari “diversa” ma me stessa…e poi vuoi mettere la soddisfazione di dire “ce l’ho fatta!”? Perché nessun ostacolo è insormontabile! Certo all’inizio sarà facile avere timore di buttarsi giù da una discesa ripida: la prima volta magari la affronterai a moto spenta, con i piedi giù (cosa sbagliatissima!), la seconda con qualcuno pronto a raccoglierti…ma stai certa che alla terza, quando sarai al fondo, ci ridi su e dirai “che cavolata!”

Ad ogni uscita è giusto “azzardare” qualcosa di più altrimenti migliorare diventa impossibile. Quella pietra o quella radice che un paio di settimane prima ti sembrava insormontabile, vedrai che sarà un giochetto da ragazzi superarla…ed è in quel momento che ti sentirai in perfetta sintonia con questo fantastico mondo!
Io non avrò una tecnica da manuale ma, nonostante tutto, sono riuscita a raggiungere Dakar cinque anni fa, partendo da Tangeri sulle tracce della mitica Paris-Dakar, attraversando anche deserto: sono stata convinta da un amico. Il primo pensiero è stato: e se sulla sabbia non so guidare cosa faccio? Chi mi viene a prendere?
E invece no! Sono partita…è stata una sfida con me stessa, faticosa e impegnativa, ma ho vinto io! Arrivare sulla spiaggia del lago rosa in sella alla mia moto è stato emozionante.
Quindi se ce l’ho fatta io ce la puoi fare anche tu che stai leggendo. Basta iniziare e la passione farà il resto!

Questi sono solo consigli per chi si sta tuffando in questo mondo, ma sappiate che per affinare la tecnica ci sono un sacco di corsi di enduro molto utili. Se affini anche quest’ultima, faticherai la metà.
Per qualsiasi cosa ci sono, soprattutto se avete giri fighi da proporre!!!
Buona polvere a tutte!!!

Francesca Merlo
Copyright MissBiker2020

P.s. Io non sono né un’insegnante di guida, né ho seguito corsi quindi tutto quello che ho scitto si basa solo ed esclusivamente sulla mia esperienza personale e sui consigli dei compagni di viaggio che ho avuto. Spero ti possano essere utili come lo sono stati per me!

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