Francesca Nocera: la determinazione fa sempre la differenza

Ho iniziato a 9 anni ma per gioco. Ho sempre avuto paura della moto all’inizio, pensa che mi ero scottata con la marmitta e avevo detto basta! Dopo qualche mese ho iniziato io a chiedere la moto a mio papà, poi si usciva la domenica, con gli amici, un po’ in pista e alla fine, verso i 16 anni ho iniziato a viverla più seriamente. Mi era venuta voglia di ottenere qualche risultato e da lì è partito tutto. 
Inizialmente ho fatto qualche gara di enduro, poi son passata al cross e adesso son tornata all’enduro. 

E’ uno sport tosto ma sono le sensazioni che ti dà a fare la differenza. La cosa che mi è sempre piaciuta è la partenza. Comunque quando lo fai ad alti livelli provi delle emozioni difficili da esprimere. Quando sali sul podio mondiale ad esempio. 

Prima di tutto vorrei chiarire che non ho cambiato disciplina perchè non sentivo più di essere competitiva nel motocross, anzi. Ho fatto questa scelta con la consapevolezza che comunque le cose sarebbero cambiate e tuttora so di aver fatto la scelta giusta. Era quello che avevo bisogno di fare soprattutto perchè negli utlimi anni con i problemi di salute ho sofferto parecchio. Avevo bisogno di nuovi stimoli e adesso non vedo l’ora che inizino le gare. Ho trovato il team, correrò con il Team Honda di Bergamo che ha come team manager Matteo Boffelli e avrò come compagno di squadra Thomas Oldrati. Ho quindi dei punti di riferimento grandissimi e sto cercando di apprendere il più possibile. 

Non è stato facile, no. Quando arriva una cosa del genere e ti dicono che hai un tumore maligno è un po’ una botta. Al momento non avevo ben realizzato. Ho continuato a fare le mie cose, ho solamente pensato che avrei dovuto operarmi e fare terapie ma non ho pensato: “Oddio ho un tumore!” Forse questa è stata “la mia salvezza”. Ho preso tutto col sorriso pensando sarebbe passato. 
In testa avevo come obiettivo di andare al mondiale. Il resto passava in secondo piano. Di certo la paura di perdere tutto c’è stata, mi ha fatto riflettere sull’importanza delle cose.
Adesso mi sento forte, più che altro mentalmente. 

Diciamo che mi hanno chiamato un po’ tutti con quel soprannome più che altro per il mio modo di essere. Quando mi succede qualcosa che per gli altri è negativo io cerco di trovare sempre il lato positivo. Poi lotto sempre e non mi arrendo mai quindi mi hanno un po’ fatto passare per wonder woman!