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In viaggio attraverso il bacino del fiume Mekong

09/05/2023
Alicia Sornosa
Pubblicato in: ,

Il tour della Thailandia è a metà strada (se non hai letto la prima parte ti consiglio di cliccare qui). Ci lasciamo alle spalle le imponenti montagne, i campi di tè e le tribù nascoste nella giungla. Ci troviamo in un luogo storico: il Triangolo d’Oro, un’area in cui in alcuni punti i confini di Thailandia, Laos e Myanmar si incontrano o sono separati dall’enorme fiume Mekong. Questa zona è diventata ricca grazie alla produzione di oppio, anche se oggi le attrazioni più interessanti lungo le rive sono le bellissime risaie e i piccoli villaggi.

Ci svegliamo con un cielo bianco che minaccia pioggia come ha fatto durante la notte. Marzo non è stagione di monsoni, ma il monsone può arrivare in anticipo in qualsiasi momento.

Qualche chilometro più avanti sulla strada per Chiang Rai, Marcia rimane colpita da una serie di negozi con le merci esposte sulla strada. Sono sarte che, con vecchie macchine da cucire a pedale, cuciono gonne, giacche e pantaloni con bellissimi ricami dai colori vivaci. È l’abbigliamento tradizionale della gente di questa zona del nord e vogliamo comprare una giacca fatta a mano. “>Ci divertiamo insieme alle sarte spiegando ciò che vogliamo, combinando i loro tessuti con la nostra immaginazione. Alla fine acquistiamo per un prezzo irrisorio ben due giacche dai bellissimi ricami tipici, per giunta confezionate a mano e su misura.

È divertente raccontare da dove veniamo, e per spiegare meglio indichiamo l’Europa e il Sud America su una mappa dal cellulare. Dopo un’ora rimontiamo in sella, con gli impermeabili indossati a metà nel caso in cui ricominci a piovere.

Continuiamo a percorrere la strada stretta sperando che le nuvole scompaiano, avvicinandoci sempre più a Chian Rai, dove ci attendono alcune visite visita prima di andare a dormire.

Chiang Rai

La città di Chiang Rai è una delle destinazioni più popolari del percorso e ospita la famosa statua del Grande Buddha Bianco, un’imponente statua su una collina che domina la città. Non vogliamo perdercela e ci dirigiamo subito verso questo posto impressionante. Costruita come dono della comunità cinese, la statua inizialmente non piaceva ai thailandesi, ma ora è una delle maggiori attrazioni della zona.

Quando si arriva è inevitabile rimanere colpiti dal Buddha immacolato e gigantesco di 30 metri, con finestre sulla testa e sugli occhi. Potete portare con voi la vostra moto e i vostri bagagli, ci sono dei poliziotti all’ingresso del parcheggio e, come abbiamo fatto noi, potete lasciare la moto proprio davanti a loro, nessuno toccherà i vostri bagagli.

La visita costa circa 5 euro, e si possono anche regalare sacchi di riso o lasciare una donazione per alcune comunità povere. Enormi draghi ai lati della scalinata di oltre 60 gradini, scrutano i visitatori con i loro occhi rossi, pronti a lanciare una scarica di fuoco se non si hanno buone intenzioni… Dopo aver pagato l’ingresso si entra in un ascensore che sale i 21 piani in pochi secondi. L’interno del Buddha è semplice, con la tipica musica thailandese che suona dagli altoparlanti e inonda uno spazio con pareti piene di figure e scene di vita quotidiana. È tutto bianco e brilla all’interno. Un consiglio: affacciatevi a una delle finestre e godetevi la vista a 360º della città.

Da lì, portiamo le nostre Royal Enfield HNTR a un altro tempio tra i più famosi: il Tempio Bianco. Tuttora in costruzione e opera di un artista, il Tempio Bianco fonde modernità e tradizione. È un tempio bianco immacolato, circondato da un bellissimo laghetto in cui si riflette l’edificio. All’interno, a partire dai giardini circostanti, si possono vedere personaggi moderni, come l’ex presidente degli Stati Uniti, che si mescolano con le divinità thailandesi. Mi colpisce molto il ponte che si attraversa per raggiungere il Buddha, circondato da mani che escono dalla terra chiedendo aiuto, cercando di fuggire dall’inferno… una allegoria interessante.

Da questo imponente tempio, situato in una zona piena di ristoranti e negozi per turisti, risaliamo sulle nostre moto e ci incamminiamo verso il centro della città; abbiamo ancora molto da vedere: il Tempio Blu, il Tempio Nero… ma siamo stanche e desiderose di una bella doccia.

Man mano che ci avviciniamo alla città di Chiang Mai, le infrastrutture diventano sempre più moderne, è una città vivace e culturalmente ricca, nota per i suoi festival ed eventi culturali, oltre che per i numerosi templi e siti storici che abbiamo appena visitato.

Un buon hotel può costare circa 40 euro, un prezzo perfettamente accessibile per due persone. Decidiamo di uscire la sera per goderci l’atmosfera di questa città. Il mercato notturno cela molte sorprese come le tipiche danze thailandesi, un mercatino pieno di tessuti e oggetti di artigianato, un intero isolato pieno di bancarelle e il fantastico mercato notturno dei fiori. Incredibile!

Da Chiang Rai a Chiang Mai

Dopo due notti nell’incredibile e vibrante città di Chiang Rai, iniziamo il nostro viaggio di ritorno. Sono solo 180 km da una parte all’altra, ma sappiamo che saranno almeno quattro ore di viaggio e lungo la strada 118 dobbiamo attraversare l’impressionante Parco Naturale di Doi Luang.

Le risaie non finiscono mai di stupirmi, soprattutto oggi, quando il sole e le nuvole si riflettono nell’acqua, creando un paesaggio onirico di terra capovolta. Non possiamo fare a meno di fermarci a scattare foto. Entriamo a Chiang Mai con calma e poca voglia di finire il percorso thailandese, anche se ci incoraggia la promessa di un nuovo Paese: il Vietnam.

Per questo restituiamo le Royal Enfield HNTR, moto che hanno risposto perfettamente in curva, sono state in grado di scalare ripidi pendii e porti con i bagagli senza lamentarsi e hanno una sella molto comoda che non ci ha fatto soffrire in questi giorni! Le lasciamo dove le abbiamo prese, al negozio POP (ve lo consiglio se volete fare questo percorso con moto nuove). E torniamo a piedi all’hotel per la prima volta.

Chiang Mai ci saluta con un fantastico mercato delle pulci che occupa diverse strade chiuse al traffico, con tutto ciò che si può comprare… o mangiare. Il cibo thailandese è decisamente tra i migliori al mondo!

Alicia Sornosa

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