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Le emozioni di una giornata in pista raccontate da Barbara

15/12/2020
Lisa Cavalli
Pubblicato in: ,

La nostra MissBiker Barbara ci racconta tutte le emozioni di una giornata in pista che si è rivelata molto più adrenalinica di quanto pensasse.

Tornare in pista dopo la pausa invernale: quante emozioni!

Dopo la lunga pausa invernale è arrivato anche per me il momento di tornare in pista. Destinazione circuito di Grobnik, vicino a Rijeka, in Croazia.

Che emozione anche solo varcare il cancello d’entrata che porta al parcheggio e vedere già tanti motociclisti e amici pronti a compiere tutti i riti di preparazione della moto, temperatura gomme, pressione, assetto, poi indossare tuta, stivali, guanti e casco per iniziare il 1° turno della giornata!

Nelle settimane precedenti avevo fatto un bel po’ di chilometri con la moto che uso solo in strada e mi ero impegnata a riprodurre ogni movimento imparato nei corsi su strada e in pista per memorizzarli bene ed arrivare più preparata a questa giornata.

Inizia il 1° turno di prove e cerco subito quel feeling che si instaura tra moto e pilota, che ti fa sentire tutt’uno e ti sembra di pennellare le curve una dopo l’altra.
Ma niente, non riesco ad entrare in sintonia: mi sento rigida, impacciata, lenta, timorosa. Penso che andrà meglio il prossimo turno e nel frattempo cerco di evocare tutte le sensazioni provate la scorsa estate nell’ultima uscita in pista. Affronto anche il 2° e il 3° turno, ma niente da fare, non riesco a lasciar andare la tensione e naturalmente questo non fa altro che ripercuotersi negativamente sulla guida.
Il timore della velocità, invece di diminuire aumenta e con esso anche i pensieri negativi e la fiducia nelle mie capacità.

L’adrenalina della gara

Ad un certo punto sento gli annunci del programma delle gare previste per il pomeriggio e gli amici per scherzare mi dicono: “Dai iscriviti ad una gara!” Io ad una gara??? Ma voi siete matti, neanche per idea!!! Mi terrorizza solo l’idea!
Eppure passano i minuti e mi rendo conto che questa frase fa eco in me. E paradossalmente più aumenta la paura più mi sento attratta dall’idea della gara. Ma come? Di solito davanti alla paura si scappa a gambe levate e com’è che invece io mi sento calamitare? Ci penso un attimo e mi dico che non c’è nulla di più terapeutico che affrontare direttamente le proprie paure.
Bene, quindi vado ad informarmi in segreteria, e di fronte al fatto che non conosco i miei tempi di giro in pista e non ho mai provato un partenza da ferma per una gara, decidono di assegnarmi una delle ultime posizioni di partenza in griglia, così da evitare eventuali collisioni già alla prima curva.
E’ deciso! Alle ore 15 farò la gara Rookie 600 che prevede 6 giri di pista.
Torno dagli amici a dare l’annuncio chiedendomi se il fatto di iscrivermi sia stato un atto di coraggio estremo o un momento di totale incoscienza.
Ma ormai il tempo si avvicina e non posso più cambiare idea.

Arriva il momento della partenza e il cuore mi sale in gola, sono già tutti schierati, mi avvicino al mio numero di partenza in griglia e giusto il tempo per farmi venire un ultimo dubbio sulla follia che sto per compiere che scatta il semaforo verde.
Via, si parte, ed improvvisamente esiste solo quel momento, solo il presente e mi sento dentro l’azione. Il gruppo davanti a me è veloce e si crea subito un vuoto tra me e loro.

Sono molto concentrata e presente, in quel momento esisto solo io e la mia moto: eccolo quel momento che cercavo.

Poi realizzo di non essere sola nel gruppetto di coda, anzi mi rendo conto che il pilota davanti a me è sicuramente più veloce di me in rettilineo, ma decisamente più lento nelle curve. Così gli sto dietro un po’ per cercare il momento opportuno per superarlo e forse è proprio lì che perdo del tempo prezioso ma non voglio rischiare di toccarlo e finire entrambi la gara con una scivolata fuori pista.
Studio un attimo le sue traiettorie e poi intravedo uno spiraglio e mi infilo immediatamente per compiere il mio sorpasso.
Ce l’ho fatta! Accelero e spero di recuperare il tempo perso. I giri passano veloci e arrivano anche gli ultimi metri che mi avvicinano al traguardo, intravedo davanti a me tutti quelli che l’hanno già superato e mi sento felice per essere lì in quel momento come parte di un gruppo di persone che credo abbia corso con emozioni diverse dalle mie ma sicuramente con la stessa passione.

Barbara Andriolo
MissBiker 2020

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