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Lulu Phaedra Theffo: una grande passione per le minimoto

17/03/2017
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Nome e cognome: Phaedra THEFFO

Data di nascita: 19 settembre 1978 a Gisors (Francia)

Residenza: Sarnico (BG)

Moto Club: Reggiano (Scandiano – RE)

Disciplina: Monimoto

Oggi vi vogliamo presentare una disciplina motociclistica diversa e ancora poco considerata come tale: la minimoto.

Ci racconta la sua storia la pilota Lulu Phaedra Theffo.

Come è nata la passione per le minimoto?

Mi sono innamorata delle minimoto dalla prima volta che le ho viste! Sono rimasta così affascinata! Io correvo in 125 e, non avendo mai avuto molti soldi, ho sempre potuto entrare in pista quasi solo per fare le gare e basta. Queste motine invece mi davano l’impressione di poter girare quanto volevo. E in effetti non era un’impressione: puoi fare tutte le prove libere che vuoi, una giornata in pista costa pochissimo.. se metti nel conto anche qualche ricambio e la trasferta arrivi al massimo a 50 euro per una giornata intera. Con le moto grandi, si sa, spesso devi aggiungere almeno uno zero per girare anche meno tempo.

Quando hai cominciato a gareggiare?

Ho fatto le prime gare con le minimoto negli anni 2006-2007, avevo una Pasini e gli amici che correvano mi davano una mano a sistemarla. Subito dopo son tornata a correre con le 125 ancora per qualche anno, abbandonandole poi in maniera piuttosto definitiva alla fine del 2012. Ho ripreso quindi la vecchia Pasini lasciata da parte e son tornata in pista con lei. Qualche garetta qui e là e nel 2013 ho comprato una moto più recente, di marchio DM che è praticamente il migliore, entrando a far parte del Team Space, col quale corro ancora adesso.

Come sono le gare?

Le gare sono di vari tipi, come nelle moto grandi: ci sono quelle ufficiali, come il CIV, e quelle meno ufficiali. Purtroppo negli ultimi anni noi adulti siamo meno rispetto al passato ma ci si diverte comunque veramente tanto.

Con la minimoto i contatti tra piloti sono tantissimi, i sorpassi sono un’impresa, strisci dal ginocchio al piede per terra, cadi e ti rialzi tante volte, non riposi mai nei rettilinei, sei sempre al 100%. Bisogna dire che il fiato ci vuole!

Secondo te è uno sport che si può praticare a tutte le età?

In quanto ai risultati, si dice sempre che se inizi da grande non potrai mai andare come quelli che ci sono nati sopra. Figurarsi se si ha iniziato addirittura con le moto grandi senza passare dalle minimoto… Andare forte in minimoto è veramente difficile, ma è bellissimo riuscire a limare i decimi piano piano.

Inoltre una cosa bellissima è che se poi torni sulle moto grandi vai più forte di prima, lo dico per esperienza! Ho smesso di correre in 125 a fine stagione 2012. Non ho più toccato la moto fino al 2014, quindi per ben due anni. Ho fatto una gara in cui purtroppo ho grippato 3 volte e quindi di giri ne ho fatti pochi, ma stavo per migliorare i tempi fatti nel 2012.

La minimoto aiuta ad andare più forte, sarà per la percezione che si ha della velocità o per la velocità di movimento che sei costretto ad acquisire.. non saprei spiegarmelo ma è davvero un ottimo allenamento per le ruote alte!

Quanto è importante per te il piazzamento e il risultato?

I piazzamenti ed i risultati sono sempre importanti per un pilota, questo è ovvio. Si fanno le gare comunque per fare il miglior risultato possibile e quindi a volte ti va bene e a volte sei deluso. Se fai gare con gli alieni che ci sono nati sopra, fai fatica a starci dietro. Poi ovviamente se corri con gente con meno esperienza sembri tu super veloce. I risultati variano secondo i campionati e gli iscritti. Ho avuto buoni risultati ogni tanto ma il più delle volte era perché non eravamo in molti, come ad esempio l’anno scorso nel CIV: il secondo in campionato era un po’ più forte di me ma son andata meglio nell’ultima gara sotto l’acqua e così ho vinto la tappa e ottenuto io quel secondo posto. Non significa molto ma sarà comunque un bel ricordo.

Perché consiglieresti ad una motociclista di provare almeno una volta la minimoto?

Perché per quanto mi riguarda le minimoto mi hanno “salvata”: quando ero sempre triste d’inverno perché non si poteva girare, quando ero sempre frustrata perché riuscivo a prendere il ritmo soltanto quando arrivava il giorno della gara dal poco che si girava, quando mi demoralizzavo perché cadevo e questo significava un turno in meno… Ora con la minimoto devo obbligarmi a smettere di girare ed è la sensazione più bella del mondo, veramente la più bella del mondo! Chi viene dalle moto grandi e non ha molti soldi a cosa intendo.

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