Il periodo è quello giusto: per noi che a riposo proprio non ci sappiamo stare, mentre le nostre adorate moto si riposano un po’ in vista della nuova stagione più calda, perché non tornare tra le montagne innevate a scoprire magari un nuovo sport invernale che ci mantenga in forma e ci regali qualche emozione forte?
Oggi, con l’aiuto di Martina Invernizzi, giovanissima pilota italiana di motoslitta, andiamo alla scoperta del mondo dello Snowcross, uno sport estremo conosciuto soprattutto in America e nei paesi del nord, in cui motoslitte specializzate ad alte prestazioni gareggiano su piste naturali o artificiali che spesso contengono curve strette, sopraelevate, angoli, salti scoscesi e ostacoli. Derivato dal motocross (il nome infatti nasce dalla fusione delle parole “Moto da neve” e “motocross”), lo Snowcross prevede che il pilota utilizzi una motoslitta invece di una moto e gareggi su una superficie di neve/ghiaccio invece del terreno: non è raro dunque trovare piloti di motocross e supercross che competono anche in gare di snowcross durante l’inverno.
Martina ci racconti come è nata la passione per le gare su motoslitta?
Quando avevo circa 14 anni, grazie ad alcuni amici dei miei genitori, ho iniziato a “giocare” ai Piani di Artavaggio con una Polaris Touring 500. Dato che la passione nata per gioco aumentava rapidamente, subito l’anno dopo abbiamo comprato una Polaris Assault 800 da neve fresca, molto più potente e manovrabile data la sua leggerezza e versatilità. Ho cominciato invece a seguire le gare grazie a Cesare Landoni, grande amico di famiglia, quasi un secondo papà per me. Mi sono innamorata subito di questo sport, piano piano mi sono ritrovata a frequentare l’ambiente e a conoscere i piloti che gareggiavano fino a che, nel 2012 durante una gara in Val Formazza, ho conosciuto il mio ormai ex allenatore Massimo Tosi.
Che motoslitta guidi?
Egidio Motta di Polaris Italia, che oltre ad essere il mio sponsor più importante è anche un grande amico e fan numero uno, ha fatto arrivare per me dall’America la moto migliore che possa esistere: quella del Campione Mondiale di Snowcross Levi Lavallee, una moto con preparazione americana che ha stupito tutti. Nessuno credeva che sarei stata in grado di guidarla data la potenza e la durezza ma in realtà mi trovo molto bene e si è rivelata perfetta per me.
Come mai hai scelto di gareggiare con il numero 77?
Ho scelto il #77 perché, essendo donna, ho pensato: perché non portare le “gambe delle donne” anche in gara?
Come te la cavi con la parte meccanica e la manutenzione?
Ecco con la parte meccanica.. posso dire di essere fortunata ad avere un meccanico e il mio papà Domenico che mi seguono perché io so fare giusto le cose basilari, o meglio, riesco a spesso ad individuare qual è il problema ma a come risolverlo ci pensano loro, prima che io combini qualche danno!
E’ necessaria una preparazione particolare per affrontare questo sport?
Per praticare questo sport serve tanta resistenza e tanta forza nelle gambe e nelle braccia. Mi alleno in palestra almeno tre volte a settimana e durante il weekend, o quando è possibile, salgo sulla moto e giro. Il resto è tutta passione, determinazione e tanta voglia di competizione.
Il campionato italiano è breve, che fai il resto dell’anno?
Lavoro da un anno per una società di promozione e intermediazione assicurativa. Quando non lavoro e il tempo me lo permette continuo ad allenarmi e vado spesso anche a girare in pista col quad. Quest’anno mi hanno proposto di provare con l’enduro, chissà, magari potrei iniziare ma sto ancora valutando.
Immagino che questo sport implichi anche un grande amore per la montagna, è così?
L’amore per la montagna è sempre stato al primo posto: abito in una valle montana a 900 m e fin da piccola ho sempre praticato sport invernali, lo sci soprattutto. Respirare aria fresca sotto un bel sole caldo mentre faccio allenamento per me è il massimo!
Sei giovanissima, a cosa stai rinunciando per seguire il tuo sogno?
Ho iniziato a gareggiare appena l’età me lo ha permesso e quando arriva la stagione invernale qualche rinuncia la devo fare per allenarmi, ad esempio le uscite con i miei amici. Ma lo faccio per migliorare sempre di più e anche se è un sacrificio, lo faccio molto volentieri: la felicità che mi regala questo sport mi ripaga di tutto!
Che aspettative hai per il campionato 2016?
Diciamo che i progetti sono molti ma manca purtroppo la cosa più essenziale: la neve! (le prime date del campionato, previste a Sappada il 16 e 17 gennaio, sono state cancellate proprio per mancanza di neve, ndr.) In tanti anche quest’anno credono ancora in me, compresi gli sponsor vecchi e nuovi. La voglia di correre e di migliorare è tanta, non vedo l’ora di ricominciare e far vedere ancora una volta di cosa sono capace.
Sarai l’unica donna a gareggiare o avrai delle colleghe?
Purtroppo sono ancora l’unica donna. Finora ci sono state due ragazze con me da quando ho cominciato a correre. La prima, Magda Morandi, ha corso il primo anno dopo una lunga carriera da sola e purtroppo per problemi alla schiena ha dovuto abbandonare. Penso che mi sarebbe piaciuto molto confrontarmi con lei. Sabrina Albertinelli invece ha partecipato solo un anno e si è ritirata subito, lasciandomi ancora l’unica a rappresentare la quota rosa!
Pensi che sia giusto gareggiare in un campionato misto o preferiresti un campionato esclusivamente femminile?
Penso che gareggiare insieme agli uomini sia giusto perché noi donne abbiamo tutte le doti e le capacità per farlo: pur essendo uno sport prettamente maschile penso che nel momento in cui ci si prefigge un obiettivo, donna o uomo che sia, tutti ce la possono fare senza alcuna distinzione! Ovviamente ci vuole impegno e costanza perché, ad esempio, la forza di un uomo non sarà mai come quella di una donna ma bisogna anche dire che quando si parla di resistenza e testa non ci batte nessuno.. e questo l’ho constatato di persona! Comunque ho partecipato anche ad alcune gare del Campionato Svizzero dove è presente anche la categoria femminile e ho vinto. A dire la verità se mi avessero fatto gareggiare nella seconda categoria maschile forse avrei fatto la prima posizione anche lì, ma non mi è stato concesso.
Che rapporto hai con i colleghi maschi?
Ho un bellissimo rapporto con loro: mi aiutano, ci troviamo spesso insieme anche solo per andare a bere qualcosa, ci telefoniamo e siamo in contatto.. soprattutto con Matteo Taboni, camuno, bravissimo pilota con grandi capacità, che considero quasi come un fratello e Lorenzo Redaelli, l’orsacchiotto del campionato.. la particolarità estetica della sua moto dà un tocco più a tutto il resto!
C’è una pista in particolare che preferisci? Quali sono le sue caratteristiche?
La pista che adoro di più in assoluto è quella di Livigno. Preparata da Franco Galli, questa pista ha sempre avuto una marcia in più per la tecnica e soprattutto per il dinamismo e lo spettacolo. Prevede, neve permettendo, salti alti e molto lunghi e tutti gli elementi chiave che una bella gara di snowcross deve avere: un po’ di rischio e divertimento assicurato per i piloti ma anche un meraviglioso spettacolo da vedere per il pubblico.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Per il futuro, mi piacerebbe trovare qualcosa che mi permetta di continuare a far parte del mondo delle motoslitte: fino a poco tempo fà pensavo di entrare nelle “Fiamme Oro” per potermi dedicare completamente all’allenamento ma purtroppo lo snowcross non rientra tra le discipline sportive rappresentate. A breve invece dovrei partecipare ad una manifestazione, in memoria di Cesare Landoni e Andrea Rupani, che stanno progettando di organizzare ai Piani di Bobbio: la Mototerapia. Questa manifestazione ospiterà un’esibizione di alcuni piloti e porterà i ragazzi diversamente abili sulle motoslitte, con la collaborazione anche di Emanuel Angius, trial freestyler, e Matteo Grattarola, campione italiano di trial. E infine il sogno più grande in assoluto: riuscire a partecipare al mondiale in America e magari ottenere un bel risultato all’interno della categoria femminile. Cosa manca? Gli sponsor purtroppo.. che mi aiutino a coprire qualche spesa per realizzare questo bel progetto!
Ilaria Castaldello
www.missbiker.it