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Milena Koerner: “Bisogna fare molta gavetta ed essere umili”

20/02/2023
Lisa Cavalli
Pubblicato in: ,

Non solo pilote. Sono molte le donne che lavorano dietro le quinte e manager di grandi aziende. Una di queste è senz’altro Milena Koerner, racing coordinator di Fantic Motor.

Ciao Milena, inizio prima di tutto con una domanda che mi sono fatta dopo aver letto alcuni titoli su di te: è vero che hai iniziato ad approcciarti nel mondo del motorsport facendo da ombrellina?

Devi considerare che quando ho fatto l’ombrellina avevo 15 o 16 anni, perciò ero veramente piccola. Poi ho iniziato a lavorare all’interno dell’hospitality seguendo gli ospiti e tra l’altro dove sono adesso (Fantic Motor) il team manager della Moto2, Stefano Bedon, è stato il mio primo capo. Ho lavorato con lui poi per 4 o 5 anni e mi ha insegnato tanto. Mi ha dato la possibilità di seguire anche gli sponsor e nel frattempo avevo iniziato a studiare. Ho preso due lauree senza smettere mai di lavorare. E poi da lì ho fatto altri lavori.
Si dice sempre che ho iniziato da ombrellina però fondamentalmente ero ancora una bambina e alla fine era solo un modo per vedere da vicino quello che mi appassionava così tanto.

Quindi possiamo togliere dal tuo “curriculum” quell’esperienza?

Se tornassi indietro non lo rifarei perché questa cosa mi è stata ribadita tante volte ma non è di certo stata una cosa così importante. Poi, certo, è stato un modo per iniziare ma erano anche altri tempi. Un punto di partenza insomma ma non si deve mai pensare di essere arrivate perché ci sono da imparare tantissime cose.
Io ho occupato un po’ tutti i ruoli negli anni, dalla comunicazione al marketing, dalla parte logistica a quella tecnica, la gestione dei piloti, tutte cose che poi negli anni ti aiutano ad essere credibile.

Ti sei mai sentita in dovere di fare di più perché donna in un mondo maschile?

Sempre. Non tanto con le persone con cui si lavora tutti i giorni ma sempre quando si incontrano nuove persone. Viene sempre messo in dubbio che tu possa essere preparata.
Un uomo quando dice qualcosa non viene messo in dubbio. Se sei donna, inizialmente, lo si mette in dubbio sempre. 

Secondo te un campionato femminile mondiale di velocità avrebbe senso?

Intanto le pilote sono ancora troppo poche e se devi trovare quelle che sono anche competitive e che vogliono correre da professioniste il numero si riduce ancora di più. Forse tra 30 anni? Non lo so.

Che consiglio ti senti di dare alle ragazze che vogliono seguire i tuoi passi?

Prima di tutto devono crederci sempre. Le conoscenze tecniche in questo settore sono molto ricercate. La formazione è importantissima ma bisogna fare molta gavetta e avere tanta umiltà.
Io non avrei mai pensato di fare questo. Immaginavo di dover cercare un lavoro dopo la laurea, come tutti. Invece sono riuscita a entrare in questo settore, imparando ogni giorno.
Oggi posso dire con orgoglio che ho appena avuto tre piloti alla Dakar, quest’anno avrò due piloti in Moto2, nove nell’enduro e sette nel motocross. Ventuno piloti in tutto!

Ma come fai ad avere tempo anche per la tua vita privata?

Semplice: non ho una vita privata! In questo momento non è possibile. Per fortuna faccio una cosa che mi piace e i piloti mi danno grandi soddisfazioni!

Un enorme grazie a Milena Koerner e a Fantic Motor per la disponibilità
Ph. Milena Koerner e Jane Daniels
Ph. credits Fantic Motor – Tiziano Internò

Non solo pilote. Sono molte le donne che lavorano dietro le quinte e manager di grandi aziende. Una di queste è senz’altro Milena Koerner, racing coordinator di Fantic Motor.

Ciao Milena, inizio prima di tutto con una domanda che mi sono fatta dopo aver letto alcuni titoli su di te: è vero che hai iniziato ad approcciarti nel mondo del motorsport facendo da ombrellina?

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Devi considerare che quando ho fatto l’ombrellina avevo 15 o 16 anni, perciò ero veramente piccola. Poi ho iniziato a lavorare all’interno dell’hospitality seguendo gli ospiti e tra l’altro dove sono adesso (Fantic Motor) il team manager della Moto2, Stefano Bedon, è stato il mio primo capo. Ho lavorato con lui poi per 4 o 5 anni e mi ha insegnato tanto. Mi ha dato la possibilità di seguire anche gli sponsor e nel frattempo avevo iniziato a studiare. Ho preso due lauree senza smettere mai di lavorare. E poi da lì ho fatto altri lavori.
Si dice sempre che ho iniziato da ombrellina però fondamentalmente ero ancora una bambina e alla fine era solo un modo per vedere da vicino quello che mi appassionava così tanto.

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Quindi possiamo togliere dal tuo “curriculum” quell’esperienza?

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Se tornassi indietro non lo rifarei perché questa cosa mi è stata ribadita tante volte ma non è di certo stata una cosa così importante. Poi, certo, è stato un modo per iniziare ma erano anche altri tempi. Un punto di partenza insomma ma non si deve mai pensare di essere arrivate perché ci sono da imparare tantissime cose.
Io ho occupato un po’ tutti i ruoli negli anni, dalla comunicazione al marketing, dalla parte logistica a quella tecnica, la gestione dei piloti, tutte cose che poi negli anni ti aiutano ad essere credibile.

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Ti sei mai sentita in dovere di fare di più perché donna in un mondo maschile?

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Sempre. Non tanto con le persone con cui si lavora tutti i giorni ma sempre quando si incontrano nuove persone. Viene sempre messo in dubbio che tu possa essere preparata.
Un uomo quando dice qualcosa non viene messo in dubbio. Se sei donna, inizialmente, lo si mette in dubbio sempre. 

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Secondo te un campionato femminile mondiale di velocità avrebbe senso?

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Intanto le pilote sono ancora troppo poche e se devi trovare quelle che sono anche competitive e che vogliono correre da professioniste il numero si riduce ancora di più. Forse tra 30 anni? Non lo so.

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Che consiglio ti senti di dare alle ragazze che vogliono seguire i tuoi passi?

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Prima di tutto devono crederci sempre. Le conoscenze tecniche in questo settore sono molto ricercate. La formazione è importantissima ma bisogna fare molta gavetta e avere tanta umiltà.
Io non avrei mai pensato di fare questo. Immaginavo di dover cercare un lavoro dopo la laurea, come tutti. Invece sono riuscita a entrare in questo settore, imparando ogni giorno.
Oggi posso dire con orgoglio che ho appena avuto tre piloti alla Dakar, quest’anno avrò due piloti in Moto2, nove nell’enduro e sette nel motocross. Ventuno piloti in tutto!

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Ma come fai ad avere tempo anche per la tua vita privata?

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Semplice: non ho una vita privata! In questo momento non è possibile. Per fortuna faccio una cosa che mi piace e i piloti mi danno grandi soddisfazioni!

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Un enorme grazie a Milena Koerner e a Fantic Motor per la disponibilità
Ph. Milena Koerner e Jane Daniels
Ph. credits Fantic Motor – Tiziano Internò

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