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Prova MV Agusta: piacere Brutale 1000 RS!

02/07/2022
Sabrina Godalli
Pubblicato in: ,

Sono molto emozionata di scrivere riguardo a questo modello e, scusate la sincerità, non credo sarà una recensione del tutto oggettiva. Che moto ho provato ragazze? La MV Agusta Brutale 1000 RS! Sì, lei! In una prova sola ho avuto due mie “prime volte”: la prima volta di un motore 4 cilindri, in linea, e la prima volta di una moto over 200 cv. 

Cercavo l’aggancio, o l’occasione giusta per una prova e, scorrendo Facebook, trovo un link sponsorizzato di Lunardi Racing Moto, concessionario MV Agusta, e non solo, a Vedelago, in provincia di Treviso. Ci sono ben 3 giorni di porte aperte e di test. Decido per domenica 12 giugno: non serve la prenotazione e i modelli disponibili sono molti. Impossibile farsi scappare un’occasione così.

Il modello che avevo in mente era la Brutale 1000 RS. Penso sempre più spesso che, se devo puntare, punto in alto! Appena arrivata in concessionario vedo subito tutte le moto pronte. Ci sono varie MV, naked e non, e Suzuki, altro marchio disponibile. Mi presento subito e, alla richiesta tra il modello 800 e 1000, vado senza esitazione sul 1000. Compilo il documento con tutti i miei dati mentre la responsabile e il titolare mi fanno i complimenti per la voglia di mettermi in gioco con un modello così. 

Finchè mi vengono spiegate alcune informazioni basilari sulla moto, il gruppo prima del mio turno parte in prova. Vengo distratta dal rumore della Brutale: impossibile non girarsi verso di lei e dimenticarsi di ascoltare le indicazioni. Mi torna in mente il giorno, anni fa, in cui ho provato una Panigale: forse avevo azzardato un po’ troppo e non sono stata in grado di guidarla al meglio.
Sono emozionata più di quanto mi aspettassi. Mi tremano le mani visibilmente.
Sabrina che c’è? Non è la prima volta che provi un 1000. Niente, sono solo tanto emozionata. E’ come uscire al primo appuntamento con un ragazzo…ehm, no, no. Questo lo è di più ancora.

Il titolare mi mette a mio agio dicendomi che si fa guidare senza problemi e che devo solo divertirmi. Avevo letto un articolo su una rivista specializzata riguardo il modello in questione ma non avevo né guardato video di prove né recensioni di tester. Dall’articolo si capiva che questa moto era una sorta di sorella quasi gemella della versione RR giudicata troppo estrema e, per l’appunto “brutale”, per l’utilizzo su strada dell’utente medio. In foto, e dal vivo alle fiere di settore, l’avevo notata per il suo design peculiare.

MV Agusta Brutale 1000RS: prime impressioni

Ora tocca a me. La primissima cosa che si nota (è impossibile non farlo) è lo stile particolarissimo e unico nel suo genere che contraddistingue anche questo modello di MV Agusta. Gli appassionati lo sanno che la casa di Schiranna è nota per l’adozione di soluzioni di design uniche, innovative e fuori dagli schemi classici. Dividono e fanno discutere ormai da decenni e, anche per la Brutale 1000 RS, le cose non cambiano.

Il posteriore leggerissimo, con il vuoto lasciato dal faro sottile e incavato, è corto e molto limitato, nonostante la sella per il passeggero. Lascia subito spazio alla sella del pilota che ti porta in avanti verso il serbatoio. Quest’ultimo è un tutt’uno con la piastra di sterzo e il display anteriore. Non si vede il blocchetto per la chiave: infatti non c’è.

Non è nella classica posizione che un motociclista si aspetterebbe di trovare ma davanti, nel retro del display e poco prima del faro anteriore. Una volta salita in sella, nuovamente, mi rendo conto di quanto super compatte siano le moto attuali.
Questa, nel dettaglio, ha le pedane in posizione quasi lineare rispetto alla seduta in sella. Sembra addirittura troppo stretta per alloggiare bene piedi e stivali. Mi sento quasi agganciata a lei, più che appoggiata. I telaietti laterali che sorreggono le pedane sono vicini alle ginocchia e, a primo impatto, con i 168 cm di altezza (non certo una gigante) mi sento quasi troppo grande per le dimensioni della moto. Metto in moto e il display, ampio e dettagliato, mi ricorda che anche questo modello è gestito da un bel po’ di elettronica.

Parto per il mio giro di prova con il gruppo. Il titolare del concessionario mi aiuta a impostare la mappa Rain, giusto per tenere sotto controllo la potenza e dicendomi di cambiarla passandola in Sport, appena ci avessi preso mano. 

La prova su strada

Ingrano prima/seconda/terza e mi lasciano a bocca aperta. Letteralmente mi escono un paio di esclamazioni, urlando dentro al casco, dal divertimento. Siamo sicuri che la mappa è ancora in Rain? Ah, sì…che gran motore! Non sono abituata al tipo di erogazione (e risposta) di un quattro cilindri in linea e, in un primo momento, sono un po’ fuori schema…ma quando arriva in coppia, ragazze che botta!

L’erogazione la si sente, non proprio vuota, anzi, passatemi il termine, tranquilla, fino ai 9000 giri, circa, per poi avere una botta incredibile che ti spara in alto. Sembra quasi il lavoro di un turbo. Non ti “strappa le braccia” perché l’elettronica gestisce tutto e la potenza la senti da sotto il sedere poi passarti per le gambe e la schiena.

Sono molto sincera: non riesci più a guardare velocità, giri, marce e storie varie, ma dai di gas e basta. Il cambio, dove anche qui è presente il quick shift, non è dolce e perfetto. Occorre essere decisi con i cambi marcia, soprattutto in scalata e più di una volta mi capita di sbagliare. Arrivo in rotonda, a una velocità abbastanza sostenuta e scalando una marcia, mi trovo a mettere giù la moto e piegare molto di più di quanto mi aspettassi! Io non sono così brava di solito!

La Brutale si fa guidare bene e fa sembrare facile gestire la potenza che ha. Il rumore dello scarico è davvero forte. Qui sicuramente dipende dai gusti del pilota, ma si sente molto prepotente anche dentro al casco. A me, personalmente, piace davvero molto.

Un’altra caratteristica di questa MV sono i borbottii dallo scarico di ritorno in scalata: saranno una chicca, forse non fanno il valore reale tecnico di un modello, ma, per chi è in sella, sono attimi davvero emozionanti e divertenti. Ci sta che una moto scoppietti un po’, ci sta eccome!

Alla prima fermata, i freni si mostrano in tutta la loro potenza. La leva dell’anteriore è morbidissima e occorre essere delicati nel dosarla.
Le sospensioni sono leggere e molto sensibili: alla guida, anche aiutati dall’elettronica, ci si dimentica presto di avere un mille con tutti quei cavalli. Ti accompagnano nelle sconnessioni, dossi, rotonde facilitandoti la vita. Sarebbe un bel test una prova in montagna con un modello così.

Considerazioni finali

La prova dura circa 20 minuti ma perdo subito la cognizione del tempo. La MV Agusta 1000 RS ti prende così tanto che non ti rendi conto del tempo, della strada, di quello che hai intorno. E’ davvero emozionante. Così presa, mi dimentico completamente di cambiare mappa e mettere la Sport e torno ancora in Rain. Mannaggia a me…

Ad oggi sono passate quasi due settimane dalla prova e, lo ammetto, spesso mi torna in mente quella mezz’oretta durante la giornata. Come dicevamo prima, questo modello è assolutamente unico nel suo genere e, come succede per MV, non è nato per mettere d’accordo tutti. Il prezzo è abbastanza alto per il segmento: quasi 27.000 euro. Perché sceglierla tra le altre? E perché, soprattutto, dovrebbe sceglierla una donna? Perché è azzardata, fuori dal coro e unica.

Dall’agitazione del momento prima di partire, alla scioltezza di guida in pochi secondi. Ancora una volta mi rendo conto di due cose importanti: la prima, quando si prova un modello che non si conosce, attuale o di qualche anno fa, mai partire da un pregiudizio, perché puntualmente viene smontato. Seconda cosa non meno importante: ragazze non fatevi limiti mentali sul “sono una donna/la moto è troppo potente/ha troppi cavalli/non riesco a guidarla/…”. No, non è così.
Se siete curiose, se vi viene la voglia di saperne di più, se volete farvi un’idea per un nuovo acquisto avete tutte le carte in regola per poterlo fare…e divertirvi alla grande anche!

Sabrina Godalli
MissBiker 2022
Maggiori informazioni: MV Agusta

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