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Quando il paradiso si chiama Grossglockner

13/10/2021
Christina Chiofalo
Pubblicato in: ,

Avete presente quelle volte che vi parlano di alcuni luoghi da visitare che sembrano davvero magnifici? Quei luoghi che vi raccontano e che al solo pensiero di andarci suscitano entusiasmo? Ecco, uno di quelli è il Grossglockner.

Questo posto mi ha subito incuriosita ed ancora oggi dopo esserci stata, mi è rimasto impresso nella mente. Lo avevo spesso sentito nominare ed anche solo dalle semplici immagini trovate in internet mi faceva sognare, fin quando un giorno sono finalmente riuscita ad organizzarmi, preparare il borsone e mettermi in sella alla mia moto per andarci.

Il Grossglockner oltre ad essere uno dei Passi più famosi per i motocilisti, è la montagna più alta dell’Austria (quasi 4000 metri) e si trova al confine fra la Carinzia e il Tirolo. Per chi ama le due ruote il Grossglockner equivale secondo me al Passo dello Stelvio in Italia, nel senso che è uno di quei “trofei” da conquistare e portare a casa. Si tratta di uno di quei luoghi da mettere in lista e che un motociclista dovrebbe assolutamente vedere. La strada per arrivarci in confronto al Passo dello Stelvio è migliore, ed anche la salita è meno tecnica e poco impegnativa. E poi, mentre lo Stelvio può piacere come anche amareggiare per via degli stretti tornanti e del tanto traffico, il Grossglockner lo puoi invece affrontare senza paure. Le curve ed i tornanti sono larghi, la strada è semplice ed è adatta a chiunque, anche ai neofiti.

Andare al Grossglockner è il “road trip TOP OF AUSTRIA” come dice la maglietta che ho comprato in loco, ovvero è uno dei migliori viaggi in Austria ed è una meta gradita non solo dai motociclisti ma anche dagli automobilisti, dai ciclisti, dagli escursionisti, dai turisti in generale. L’attrazione principale è il Ghiacciaio di Pasterze: un ghiacciaio lungo circa nove chilometri, che essendoci stata io ai primi del mese di agosto era purtroppo quasi sciolto, ma nonostante ciò era comunque bellissimo. Non avevo mai visto un “Gletscher” (ghiacciaio) così grande e ad avercelo davanti agli occhi, mi è stato facile immaginare che spettacolo sia d’inverno nel pieno della sua maestosità circondato dalla neve. Il piazzale da dove è possibile ammirarlo, è l’unica piccola nota stonata in quanto tutto è molto turistico. C’è un grande parcheggio, dei bar, diversi negozi di souvenir, un museo e vari percorsi indicati per fare passeggiate.
Gli amanti del trekking sicuramente ringraziano e chi invece preferisce prendersela comoda e senza grandi fatiche, può scendere ai piedi del ghiacciaio con una funicolare.

Guardandosi intorno, oltre al panorama mozzafiato, si notano alcune persone concentrate a scattare fotografie panoramiche ed altre che indicano con il dito puntato sulle marmotte che gironzolano tra le rocce in cerca di cibo. Diciamo che questa veduta non si abbina molto al contesto, ma credo sia inevitabile considerando la notorietà del Grossglockner in tutta Europa. Visto ciò, nel mio caso è stata quasi immediata la voglia di rimettermi in sella e scappare dalla gente, immergendomi di nuovo nella natura incontaminata.

Difficoltà del percorsoNaturaStoria e Arte

La Strada Alpina del Großglockner

Con l’aiuto dei sistemi di navigazione oggi giorno è facile trovare qualsiasi meta. Io da Brunico (BZ) mi sono praticamente recata in Austria tramite il Passo Stalle che è il confine tra l’Italia e l’Austria, e seguendo le indicazioni verso Heiligenblut. Il Passo Stalle tra l’altro è molto bello e ve lo consiglio anche solo come gita in giornata! Per un tratto di strada l’accesso al Passo è a senso unico alternato e viene regolato da un semaforo, mi ha un po’ ricordato la strada della Forra sul lago di Garda.

Una volta superato il valico, si costeggia il lago Obersee e si prosegue sulla normale strada statale in direzione del Grossglockner. La strada è molto gradevole con un paesaggio tra prati verdi, boschi e montagne. Più salivo verso la montagna e più aumentava la curiosità di arrivare, non vedevo l’ora di svoltare la curva e trovarmi davanti ad una visuale sul ghiacciaio a cielo aperto(immaginavo la scena così). Ma la mia immaginazione si è presto interrotta ad un casello al quale è necessario pagare un biglietto per transitare. Inizialmente non ne ero entusiasta, anche perché trovavo ingiusto il costo di € 27,50 per una moto rispetto ai € 37,50 per una macchina, ma devo ammettere che questo pensiero negativo l’ho presto dimenticato (o meglio “sorvolato”) lungo il perfetto asfalto.

Dal casello inizia la turistica Hochalpenstrasse (in italiano la Strada Alpina) che conduce al Grossglockner e che a mio parere, da motociclista a motociclista, è il vero spettacolo dell’itinerario.
Sulla strada non c’era un sassolino, non c’era una buca, tutto era ordinato e ben segnalato. Quando si avvicinava ad esempio un’ampia curva, a terra c’erano disegnati dei cerchi bianchi di varie dimensioni. Più entravi in curva e più grande diventava il cerchio. Tramite il cartello stradale esposto, ho poi capito che servivano a farti mantenere la giusta traiettoria senza tagliare la curva e quindi aiutare ad evitare un’incidente oppure un frontale. (In realtà adesso che ci penso, quei cerchi bianchi li avevo già notati altrove sulle strade all’estero e mi ero anche chiesta a cosa potessero servire? Segnaletiche però non ce n’erano, e quindi avevo proseguito pensando che si trattasse di qualche segnale rimasto da una gara ciclistica passata e così avevo archiviato il caso. Invece questa volta, ancora una volta, ho imparato qualcosa!)
Effettivamente quei cerchi sono necessari, perché con quell’asfalto e quelle grandi curve aperte, è facile farsi coinvolgere dal gusto dell’adrenalina e sfidare i controlli di velocità.

Guidando sulla Hochalpenstrasse realizzi presto di essere su una pista lunga 48 chilometri, immersa nella natura con 36 tornanti e curve illimitate: un divertimento garantito. Senza tralasciare lo scenario che vi circonda. Colui che ha progettato questo percorso merita una statua!

La Strada Alpina del Grossglockner attraversa il Parco Nazionale del gruppo montuoso Alti Tauri, una delle più grandi riserve naturali dell’Europa centrale. Sono infatti sufficienti i primi chilometri dopo aver passato il casello per esclamare subito “WOW”.
Il panorama è davvero sbalorditivo: si è circondati dalle montagne, immersi nelle vallate, i prati verdi che sono ovunque, ruscelli, laghetti, cascate. Sembra di essere entrati in un altro mondo, in un mondo fiabesco dove esistete solo voi, la moto e qualche stambecco. È difficile raccontarlo per iscritto battendo le parole su una tastiera, ma vi garantisco che è un itinerario pazzesco ed emozionante. Non è uno dei tanti percorsi in montagna, è un insieme di fattori che creano una situazione, uno scenario indimenticabile.

Se ripenso a quella serpentina montana che sprigiona adrenalina tra panorami e tornanti, mi ribatte forte il cuore e mi si illuminano gli occhi! Quando mi sono fermata e sono scesa dalla moto, respirando quell’aria pura e riempiendo gli occhi di tutto quel belvedere, mi è subito stato chiaro che non avevo pagato una quota per transitare su una strada privata, ma avevo pagato l’ingresso di un parco divertimento per le due ruote. Dondolando tra le curve a velocità moderata, vorresti che la strada non finisse mai e come una bambina sulla giostra, l’istinto di percorrerla innumerevoli volte avanti ed indietro, è incontrollabile.
Per mia (s)fortuna quel giorno si è presto alzata una fitta nebbia, che mi ha prima o poi costretta ad interrompere il gioco. Penso che la natura mi abbia voluto aiutare a lasciare quel paradiso, perché non me ne sarei più voluta andare. A malincuore ho oltrepassato il casello per tornare verso casa e guardando tramite lo specchietto ciò che si allontanava sempre più alle mie spalle, la sensazione è stata la stessa di quando apri gli occhi dopo aver fatto un bellissimo sogno: sei felice, ma contemporaneamente triste che tutto sia finito.

So già che voglio ritornarci quanto prima, possibilmente in una stagione diversa. Mi piacerebbe ripercorrere la Hochalpenstrasse tra i colori dell’autunno. Oppure inaugurare la primavera, trovando possibilmente ancora della neve nei dintorni e sulle montagne. Normalmente la strada è aperta ai motocicli da inizio maggio a inizio novembre, dipende dalle condizioni meteo. Posso quindi solo avere l’imbarazzo della scelta su quando tornarci. Tanto il Grossglockner è lì, con la sua forma a punta in quel luogo magico tra gli Alti Tauri, fermo ad aspettarmi.
E voi, quand’è che ci andrete?

Christina Chiofalo
MissBiker© 2021
ph credits Christina Chiofalo
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