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Triumph Tiger 800 Xrx: un viaggio insolito

18/05/2016
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La mattina che precedeva la mia giornata di test è partita nel peggiore dei modi. Perso il treno da Bologna a Vicenza, ho dovuto ragionare velocemente e prendere una soluzione che, pur allungando la strada, mi ha portato alla destinazione con una sola ora di ritardo. Come se non bastasse, mi sono svegliata quel giorno con un torcicollo pazzesco, che ogni tanto sparava dolori elettrici lungo la spalla e il braccio.
Una volta a Vicenza, mi sono resa conto che il concessionario Triumph si trova a pochi passi dalla stazione. Meno male!

Dopo un piccolo tratto a piedi, arrivo da Triumph Triplebike Vicenza, ed è qui che la mia giornata ha preso una veloce piega nella giusta direzione. L’accoglienza cordiale e professionale di Enrico e la comprensione di fronte al mio viso sofferente e la mia statura a dir poco modesta (160cm giusti) mi ha illuminato la mattinata.

I ragazzi hanno subito equipaggiato la mia moto, la Triumph Tiger 800 XRx, con una sella bassa, disponibile come optional dalla casa madre, e hanno proposto di abbassare i leveraggi del monoammortizzatore per rendere la moto ancora più bassa. Dopo la fatidica prova di altezza ero convinta di riuscire a gestire la moto senza dover intervenire sul mono, mica voglio rendermi la vita troppo facile! Rifiutando quindi l’intervento sulle biellette, dopo una breve spiegazione delle funzioni elettroniche della moto, sono partita per il mio viaggio insolito.

Tra le varie versioni della Triumph Tiger, la XRx offre tutta la comodità e la manovrabilità per l’utilizzo stradale. I cerchi, forgiati con l’anteriore di 19”, migliorano l’agilità su strada rispetto alle altre versioni più fuoristradistiche. Inoltre, sulla Xrx si trovano tutti gli optional che rallegrano ogni avventuriere: doppie prese 12v per evitare navigatori e telefonini scarichi, parabrezza regolabile, paramani di serie, selle comfort 3D mesh per pilota e passeggero, cruise control (più su questo dopo), cavalletto centrale, tre mappature, ABS e Traction Control disinseribile ed indicatori di direzione che si spengono da soli una volta compiuta la manovra.

Era chiaro quindi, fin da subito, che quella era la moto giusta per un’avventura inaspettata in terre sconosciute (per me, meno per chi ci abita), la moto infatti non si era scomposta neanche una volta nei cambi di direzione bruschi tra una rotonda e l’altra mentre cercavo di leggere le indicazioni stradali che, dopo una trentina di chilometri mi porteranno a Marostica.

Ed è proprio questo il punto: la Tiger 800 XRx fa di tutto per permetterti di concentrarti sul viaggio, a tutto il resto ci pensa lei! Anche la spalla e il collo bloccati mi hanno dato una tregua grazie alla posizione del manubrio più alta del modello precendente e al cruise control che ogni tanto permetteva di alleviare la tensione nel polso.
Stando in sella ci si sente rilassati durante lunghi tratti rettilinei e coinvolti attivamente nella guida sulle strade collinari e di montagna.

La reazione del acceleratore, un Ride By Wire, è istantanea e precisa e ad ogni movimento della manopola corrisponde una erogazione progressive e addirittura setosa di potenza. Le sospensionisono tarate per permettere una guida dinamica su strada e una risposta soddisfacente nel fuoristrada “dolce”. I freni, garantiti da due dischi flottanti da 308 mm con pinze flottanti Nissin e al posteriore un disco da 255 mm con pinza Nissin, erogano una frenata progressiva e sicura che ferma la Tiger (191 kg a secco) senza mai destare preoccupazioni o incertezze.

Un’Adventure compatta con un grande cuore:
Per quanto la Tiger 800 possa sembrare come una moto grande e ingombrante, si è rivelata molto agile e facile nella guida, grazie anche ad un motore performante ed un’erogazione della potenza molto fruibile. Fin dai bassi regimi, il motore a tre cilindri eroga una coppia e una potenza impressionante e arrivando sui 8-9 mila giri lancia la Tiger in avanti, con il classico “fischio” della Triumph che diventa un ruggito degno del nome di questa moto. Degno di nota il cambio, derivato dalla supersportiva Daytona 675, con cambi marcia precisi e leggeri.

Stabile nelle manovre a basse velocità e nei tornanti e facile anche da manovrare da ferma, di fianco alla moto. Con la sella comfort ribassata che la porta ad un‘altezza di 760-780mm, facilita ulteriormente l’utilizzo, eliminando la necessità di “slittare” il sedere da una parte all’altra per raggiungere il suolo.

Verdetto finale:
Una moto molto ben rifinita con dettagli di qualità che trasformano anche l’avventura più spartana in un viaggio da ricordare!

Bella Litinetski

Grazie a:
Triplebike Triumph Vicenza

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http://promojeans.it/

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