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Roberta Ponziani: dagli inizi alla Women’s European Cup 2020

08/12/2020
Lisa Cavalli
Pubblicato in: ,

Appassionata di motori fin da piccola, Roberta Ponziani è nata a Montorio al Vomano, piccolo paese in provincia di Teramo. Dopo ottime prestazioni nella minimoto tra cui il titolo di campionessa italiana categoria Open A nel 2014 e 2015, la teramana ha partecipato al CIV 4T (poi Supersport 300), ha ottenuto buoni risultati nella Yamaha R3 Cup (1 classificata nella categoria femminile) ed è arrivata terza nella Women’s European Cup di quest’anno.

Come Ana Carrasco ti sei avvicinata al mondo del motociclismo grazie alle minimoto ottenendo anche ottimi risultati. Raccontaci come hai iniziato, come hai vissuto le gare come unica donna. Quali sono state le maggiori difficoltà? La tua famiglia ha appoggiato le tue scelte?

È in iniziato tutto per caso, a 9 anni passando davanti ad una pista di minimoto nel mio paese, ho chiesto a mio padre di poterne provare una. All’inizio è stato un po’ difficile convincerlo, essendo anche lui totalmente estraneo dal mondo del motociclismo e soprattutto con l’idea radicata che fosse uno sport maschile. Il caso ha voluto che quel giorno ci fosse proprio una ragazzina a girare in minimoto e così non poté più controbattere. Per tanti anni sono stata l’unica ragazza a correre nei campionati di minimoto e di Supersport 300, sinceramente non ho mai avuto grossi problemi, mi è capitato solo una volta di trovare piloti poco carini nei miei confronti, ma per il resto posso dire di aver trovato sempre tanto rispetto. Le difficoltà maggiori più che quelle in pista, sono state sicuramente quelle economiche, ho corso in minimoto tanti anni senza poter fare il “salto” nelle ruote alte, proprio perché non avevo le disponibilità per farlo. Per fortuna la mia famiglia mi ha sempre appoggiato e li ringrazio davvero perché nonostante non siano appassionati di motociclismo, mi hanno sempre seguito.

Descriviti in 3 parole.

Tenace, calma, introversa.

Secondo te, quali doti deve avere una pilota oggi per poter gareggiare ad alti livelli e vincere?

Bisogna essere tanto determinati e non farsi abbattere dalle difficoltà.  

Quanto è importante la preparazione fisica nelle competizioni motociclistiche?

Non avendo la possibilità di allenarmi in moto, sicuramente una buona preparazione fisica è fondamentale per affrontare un weekend di gara.

Abbiamo letto che hai avuto un infortunio al ginocchio in allenamento, com’è stato poi tornare in pista poi a Imola?

È stata durissima, l’infortunio l’ho avuto il weekend prima della gara ad Imola, che tra l’altro sarebbe stata una gara decisiva per il campionato. Ho pensato davvero di non poter correre, sono stati 5 giorni lunghissimi in cui non sapevo esattamente il danno che mi ero procurata. Sono arrivata ad Imola con le stampelle ma fortunatamente in moto il dolore era sopportabile. La gara non stava andando malissimo, ero terza, poi sono scivolata nell’ultima curva all’ultimo giro tentando un sorpasso sulla seconda. È andata male ma non volevo che il campionato si chiudesse lì ed avevo bisogno di un secondo posto, valeva la pena provarci.

Cosa significa per te guidare una moto, come vivi questa passione?

Guidare una moto dà un senso di libertà che nessun’altra cosa può darti. Questa passione fa parte della mia vita da tanti anni e fa parte della mia quotidianità, non perché la vivo tutti i giorni ma perché tutto quello che faccio quotidianamente, dal lavoro all’allenamento, è in funzione di questa passione.

Sei stata una delle protagoniste della Women’s European Cup. Come hai vissuto le gare e quali sono i tuoi piani per il futuro?

Quest’anno il campionato è stato bellissimo, mi sono divertita molto, sono sempre salita sul podio, tranne ad Imola a causa di una caduta. Penso di aver imparato tanto e purtroppo per una serie di motivi non sono riuscita a portare a casa un risultato migliore che era alla mia portata. Per il futuro spero di poter partecipare di nuovo alla Women’s European Cup e di provare a vincere.

Credi che ci saranno più donne nel mondo della MotoGp tra qualche anno?

Sicuramente qualcosa si sta muovendo nel mondo del motociclismo femminile, non escludo che nei prossimi anni ci siano più donne nei campionati mondiali.

Ci sono delle pilote che prendi come riferimento o che stimi particolarmente? E piloti?

Maria Herrera, Ana Carrasco e Kiara Fontanesi. Come piloti invece: Valentino Rossi, Fabio Quarataro e Marco Bezzecchi.

Quali consigli daresti ad una ragazza che si affaccia al mondo del motociclismo oggi?

Il consiglio che posso dare è quello di non farsi spaventare dalle difficoltà iniziali e “buttarsi” girando in pista e magari seguendo inizialmente dei corsi per migliorare più velocemente.

 

Lisa Cavalli
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Roberta Ponziani

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