fbpx

Saponette queste sconosciute: comparativa Held

09/09/2018
motomaniaca
Pubblicato in: ,

No, MissBiker non ha preso una piega inaspettata diventando all’improvviso un magazine di bellezza e cura della pelle.  No, oggi parliamo di quelle saponette, knee-sliders, sensori che dir si voglia, sulle quali il segno dell’asfalto è da sempre uno status symbol tanto ambito dai motociclisti sportivi di tutto il mondo.

Un oggetto assai enigmatico per chi si approccia e fa i primi passi nel mondo della guida sportiva in moto. Il loro modo d’uso è il seguente:vanno appoggiate sull’asfalto durante le curve quando la moto molto piegata.
Negli anni la saponetta “grattata” è diventata la carta d’identità dei motociclisti sui passi, l’occhio va subito dal viso al ginocchio per capire chi si ha davanti, tanto che il “grattare la saponetta” è diventato un obiettivo da raggiungere invece di essere un’indicazione di un corretto stile di guida. Sì, perché con la corretta posizione in sella, la traiettoria giusta e la velocità adeguata la saponetta ci serve per sentire e misurarci con l’asfalto durante la guida sportiva. La “saponetta grattata” diventa dunque la prova visibile della nostra capacità di applicare questi concetti alla guida.

Come ogni particolare dell’abbigliamento tecnico e dell’impostazione della nostra moto, anche per le saponette esistono preferenze personali date dalle loro caratteristiche e dalle sensazioni che ci trasmettono dall’asfalto. Una saponetta fatta di una plastica troppo rigida tenderà a creare una sensazione di “freno” sul ginocchio mentre una plastica troppo morbida si consumerà molto velocemente. Esistono anche le saponette fatte di materiali più esotici come il legno o il cuoio, quelle con inserti metallici che creano scintille e altre con varie forme e disegni.

Anche se può sembrare un particolare poco importante è comunque uno dei fattori che determinano la nostra sensazione durante la guida e quindi non va trascurato. Nella scelta della saponetta perfetta rientrano tanti fattori tra i quali ovviamente anche quello estetico. E chi ci toglie la soddisfazione di sfrecciare in pista con un paio di saponette rosa fuxia!?

Proprio per questo motivo abbiamo deciso di fare una comparativa specifica: un paio di legno e uno di plastica per raccontare e capirne meglio le caratteristiche.

Le saponette in questione sono queste di lato, prodotte dall’azienda tedesca Held.

Nel box:

Una particolarità che ho notato da subito su tutti i due dei modelli è la comoda linguetta che permette di afferrare la saponetta per staccarla dalla tuta.

Sicuramente conoscete l’immagine del pilota che col cacciavite cerca di separare il velcro dalle saponette: ecco, questa comoda linguetta aiuta ad evitare proprio quello e riposizionarle diventa un’operazione semplice.

Su pista:

Le prime saponette che abbiamo provato sono le Held in plastica, di color rosso.
La sensazione che trasmettono è buona e scivolano bene anche sull’asfalto più ruvido. La loro forma è neutra e quindi si adattano a qualsiasi tuta senza attirare troppa attenzione. In definitiva queste saponette sono tra le più comode che abbia mai usato, sia per la composizione dei materiali che per l’aggiunta della linguetta.

Il secondo paio, quello in legno era quello più misterioso, una cosa che non avevo mai provato prima. La saponetta stessa è fatta di legno solido ed è verniciata con uno strato di colore, in questo caso rosa fluo. Appena tocca l’asfalto la vernice si consuma con l’abrasione per rivelare il materiale di costituzione.

La sensazione della saponetta sull’asfalto è più leggera e scivolosa rispetto a quelle di plastica e il suono che si crea quando si tocca il suolo col ginocchio è più forte. L’abrasione del legno sull’asfalto non crea nessun intralcio e la saponetta scivola con facilità anche sui cordoli.

Una caratteristica interessante scoperta in pista è che queste saponette con le alte velocità tendono a carbonizzarsi, rilasciando un lieve odore di “affumicato”,evidenziatomi da motociclisti che mi seguivano.

Non appena la saponetta sviluppa una patina carbonizzata, la sua superficie diventa ancora più scivolosa massimizzando l’effetto di questo materiale.

Anche queste in legno dispongono della comoda linguetta che permette di afferrarle per staccarle dalla tuta.

L’unico “difetto” che possono avere è dal punto di vista estetico: è quasi un peccato grattarle sull’asfalto perché lo strato di vernice si rovina. Però anche il legno scoperto risulta molto interessante soprattutto se è carbonizzato.

Chi vince questa comparativa allora?
Facile, dal momento che ho messo le saponette in legno non le ho più tolte dalla tuta. La comodità e il look particolare le rendono le vincitrici di questo test.

Bella Litinetski
Foto Credits: Idan Greenberg, Race Booking, Snap Shot

articoli correlati

Complimenti! Il tuo articolo è stato aggiunto al carrello!