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Test MissBiker: la nuova Suzuki SV650 – torna la fun bike

07/06/2016
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NUOVA SV650: IL RITORNO DELLA V-TWIN DI SUZUKI

Nella storia del motociclismo ci sono alcune moto che hanno lasciato il segno ed hanno cambiato generazioni intere. Alcune lo hanno fatto con gli sviluppi tecnologici, altre con innovazione stilistica, altre ancora hanno rivoluzionato il proprio segmento con prestazioni e cavalleria stellari: ma non la Suzuki SV650.

Dal lancio del primo modello (con il telaio tubolare in alluminio e la linea morbida e tondeggiante, per chi non se lo ricorda) nel lontano 1999, la Suzuki SV650 ha conquistato una generazione intera di motociclisti. Infatti, saranno in pochissime le persone che non hanno mai guidato o avuto l’SV, oppure che non conoscono nessuno che l’abbia avuto. C’è chi l’ha usata per la scuola guida, chi ci ha messo i semimanubri e ha cambiato le sospensioni per andare in pista, chi ci ha messo le borse, il parabrezza ed i paramani per viaggiare.

La sv650 è stata sempre un modello speciale proprio per questo motivo: la sua versatilità che permetteva ad ogni motociclista, con minimi adattamenti, di avere la moto perfetta per le proprie esigenze.

Con gli anni che passavano abbiamo visto laSV650 come protagonista assoluta dei trofei Minitwin e di numerosi campionati monomarca. L’abbiamo vista ricevere aggiornamenti di tecnologia e stile nel 2003 con la versione ad iniezione e l’abbiamo apprezzata nella versione S con l’impostazione più sportiva e la mezza carena.

Al cuore di tutto questo era il motore della SV: un bicilindrico a V di 90 gradi rinomato per poter accomodare le esigenze dei neofiti ma che bastava e avanzava per far divertire anche i più navigati dei smotociclisti. Abbinato ad una ciclistica azzeccata e una linea pulita hanno fatto sì che la SV650 diventi uno successo, con 32.000 esemplari venduti solo in Italia. Sarò anche di parte, ma penso che d’entro ogni X possessore di una SV650 c’è ancora una piccola parte che rimpiange la vendita, almeno fino a quando accendiamo le nostre moto attuali (Chi le supersportive, chi le naked, chi le maxi enduro).

Per questo motivo, da quando la Suzuki ha annunciato che sta per presentare la nuova SV650, il mondo motociclistico è andato il ebollizione: dopo il successo relativo della Gladius che si è rivelata troppo di nicchia, la nuova SV650 si trova con un’eredità impegnativa da gestire. La Suzuki, in occasione della presentazione della nuova SV650 ad EICMA ha annunciato un approccio che riportava la SV alle origini: una moto divertente, facile da guidare, sincera e versatile. Ritornare alla Naked Sportiva, quella di sempre, ma farlo implementando al meglio le innovazioni tecnologiche e rendendola adatta alle esigenze dei motociclisti (e motociclistE) di oggi. È questa la premessa con la quale i progettisti di Suzuki sono partiti per la creazione di questo nuovo modello.

ESTETICA

A partire dall’estetica, questa nuova SV650 Abs si mostra molto compatta, abbandonando le esuberanze stilistiche della Gladius per adottare una linea pulita, tecnologica ed essenziale, senza cadere nei spigolosismi ed eccessi stilistici, destinati a diventare “vecchi” nel giro di poche stagioni. Torna il tanto apprezzato e classico faro tondo e il serbatoio adotta una linea compatta e pulita. La coda dalla linea snella, ospita un doppio faro posteriore a LED. Insomma, sul capitolo stile la Suzuki sembra di voler adottare ancora una volta un’estetica di base classica, senza spingere troppo in direzioni diverse. Il telaio è basato sul traliccio in acciaio della Gladius, che viene però evoluto per permettere ulteriore leggerezza e compattezza, tutto a favore della maneggevolezza – ci dice Suzuki. Un punto particolarmente curato e rastremato è il raccordo serbatoio-sella, deliberatamente studiato per permettere di toccare comodamente la terra con entrambi i piedi. La sella stessa è snella, con un profilo basso che la rende in linea con l’estetica delle attuali naked sportive, e che con soli 785mm da terra, risulta la più bassa della sua categoria.

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COMPETIZIONE
Ebbene, siamo arrivati a parlare della competizione. La categoria dell’SV è popolata da moto di media cilindrata, delle entry level bicilindriche con 72-75 cavalli. E fin qui tutto bene, se non per il piccolo ma significativo dato che rende la SV650 una moto speciale e in realtà una specie di fuoriclasse tra le sue colleghe di cilindrata. La Suzuki SV650 è l’unica ad avere un bicilindrico a V anziché parallelo. Questo motore con la configurazione V a 90 gradi è stato presentato con la prima generazione della SV650 e da quel momento in poi è stato sempre evoluto e migliorato, incorporando nei vari passaggi le nuove tecnologie che vediamo oggi sulla SV650 abs.

Il motore, adesso presenta un rivestimento a basso attrito nelle componenti interne per ridurre la dispersione di energia e quindi migliorando i consumi, si utilizza la tecnologia Dual Spark per migliorare l’accensione e renderla più precisa. È stato introdotto un nuovo sistema di iniezione, SDTV questo vuol dire che, assieme alla valvola attivata tramite l’acceleratore dal pilota, c’è una seconda valvola controllata elettronicamente che permette maggiore immediatezza e fluidità nella risposta. Rivisto anche l’Air Box, con condotti di lunghezze diverse per ogni corpo farfallato per aumentare la coppia ai medi regimi. Per la prima volta vediamo un sistema di “Low RPM Assist” che prevede l’aiuto in fase di rilascio della frizione a basse velocità e bassi regimi, impedendo lo spegnimento della moto. Come funziona? Quando si lascia la frizione, il sistema alza di poco i giri del motore, aiutando la partenza in caso di mancato input del gas da parte del pilota. Ottimo per i neofiti, comodo nel traffico per gli esperti! Come anche il Easy Start System che regola l’avviamento del motore premendo e rilasciando subito il pulsante.

Come va?

Per quanto avrei potuto provare di rimanere obiettiva giudicando la nuova SV650 per quello che è, il confronto con la sua bisnonna, SV della prima generazione è stato inevitabile. Nei primi metri percorsi con questa nuova SV la sensazione era molto strana, come un incontro improvviso con un compagno di classe delle elementari dopo vent’anni.

Prima, seconda, accelerazione verso la rotonda e l’inversione di marcia verso il parcheggio. Dopo questo primo assaggio della SV650 non vedevo l’ora di finire la giornata lavorativa per poter guidarla fino a casa. Era la prima volta che non rimpiangevo il fatto di abitare dall’altra parte della città e di dover affrontare tanto traffico… Ho passato il resto della giornata con il rombo del bicilindrico in testa e un prurito al polso destro, ansiosa di risaltare in sella.

Una volta riaccesa la SV ho avuto l’opportunità di mettere alla prova il nuovissimo sistema “Low RPM Assist”: in mezzo al traffico e nelle manovre strette, semplicemente rilasciando la leva della frizione il motore risponde con un lieve aumento di giri. Un prezioso aiuto per chi è meno esperta nelle partenze indecise, in salita e nello stop-go in mezzo al traffico. Molto comodo anche per chi ha più esperienza come un ausilio nello zigzagare tra le macchine ferme e nella manovre a bassa velocità.

La nuova SV650 è molto compatta, come già preannunciato dai dati sull’altezza e la ridotta larghezza della sella. La posizione è piacevolmente sportiva e coinvolgente con le gambe raccolte e il busto inclinato in avanti abbastanza per avere tutto sotto controllo e non troppo per non caricare eccessivamente le braccia.

Le pedane del pilota e del passeggero sono ora separate e montate su due sopporti leggeri. Un bel tocco è la pedana del pilota completamente in metallo e in stile sportivo. Bene nel traffico cittadino quindi, con una conformazione stretta, un peso ridotto (197kg in ordine di marcia), agilità tra le macchine e stabilità nelle manovre. Motore sempre pronto e scattante che basta e avanza per poter affrontare in sicurezza i vari sorpassi e con una buona economia per effettuare i tragitti quotidiani.

Utile l’ABS di serie, soprattutto per aiutare ad evitare il bloccaggio della ruota posteriore durante le frenate d’emergenza. L’impianto frenante in sé è composto da un doppio disco da 290mm all’anteriore e un disco da 240mm al posteriore.

Dopo essersi riconfermata nel traffico cittadino, era ora di scoprire se la Suzuki è riuscita a mantenere la promessa di riproporre la SV come una Naked Sportiva, una Fun Bike che può regalare piacere di guida anche ai motociclisti più esperti.

Via per andare in collina, quindi, e a mettere il mitico V-Twin alla prova. Con 645cc, 76,14 CV a 8.500 giri/min e una coppia di 64Nm raggiunta a 8.100 giri/min, la SV650 ha tutti i pianeti allineati per creare una guida divertente. Non potevo che provare a spingere un po’ e la SV rispondeva con tanta grinta e fluidità. La risposta del motore è istantanea e l’effetto on-off riscontrato nelle versioni precedenti è pressoché sparito (grazie al sistema del controllo elettronico della valvola secondaria). La coppia ai bessi e medi regimi è impressionante e, oltre a regalare una guida spiritosa e dinamica, rende la SV650 particolarmente ben predisposta a sollevare la ruota anteriore (solo se provocata però).

Tra le curve la SV650 si sente completamente a casa, affronta i cambi di direzione istantaneamente e con notevole agilità. È apprezzabile la misura della gomma anteriore 120/70/17 che permette di avere più spalla da utilizzare in piega. Dal più stretto dei tornantini ai curvoni più aperti, la ciclistica dà una sensazione di sicurezza e trasmette stabilità e controllo. Le sospensioni sono rimaste abbastanza semplici con una forcella tradizionale da 41mm davanti e un monoammortizzatore con 7 regolazioni di precarico dietro. Devo ammettere che avevo i miei dubbi, ma le sospensioni della SV650 mi hanno positivamente sorpresa, e almeno per la guida normale su strada sono più che accettabili.

Nell’ultima parte del test abbiamo messo la SV650 alla prova durante un trasferimento in autostrada, più precisamente Bologna-Marostica, in occasione del Motoincontro Nazionale MissBiker 2016. Devo specificare che la moto che mi è stata data in prova non era dotata di parabrazza e quindi temevo di dover affrontare un viaggio faticoso con la scarsa protezione aerodinamica e le vibrazioni costanti del motore a V.

In realtà il viaggio si è rivelato molto meno faticoso del previsto, forse grazie al mini cupolino che riesce a deviare un po’ l’aria e in parte grazie al fatto che le vibrazioni, anche se si fanno notare, non danno fastidio e sono meno pronunciate di quanto avrei potuto immaginare. Altro punto di forza della piccola SV650 è che viaggiano in sesta ai 130km/h c’è ancora tantissima riserva per effettuare eventuali sorpassi.

La SV650 è una di quelle moto che difficilmente si può collocare nettamente in una categoria… è una moto che può accompagnare un neofita dal foglio rosa e dai tragitti quotidiani in città, fino ad arrivare e prendere le curve con il ginocchio per terra e accelerare impennando, facendo tutte e due le cose con la stessa maniera facile e senza pretese. La prima e la seconda serie della SV650 hanno dato vita a numerose customizzazioni e centinaia di accessori nati per poter adattare la moto ai gusti e alle esigenze dei proprietari. Speriamo che la Suzuki ed i vari produttori aftermarket riescano a cogliere il suggerimento anche questa volta, perché sembra che la nuova SV650abs si sta mostrando un’erede degna del suo lignaggio.

Ci piace:
IL MOTORE e l’elettronica – un’ottima base, rinnovata ed integrata con nuove tecnologie che funzionano, e si sente.

Ci piace meno:
un capitolo che è sempre stato sensibile per la SV650 sono le sospensioni, che anche se vanno bene per la guida su strada, non permettono si arrivare a sfruttare a pieno le potenzialità del motore e del telaio. Una delle modifiche che più spesso si è vista in tutto il mondo è lo scambio tra le forcelle della SV e quelle della GSXR, incluso anche il cambio dell’ammortizzatore posteriore. E se chiedete ad ogni SV’ista sportivo cosa cambierebbe nella sua moto, la risposta sarebbe al 100% le sospensioni. Speriamo quindi che la Suzuki possa prevedere un kit sospensioni come accessorio originale per quelli che vogliono passare ad un livello superiore e non vogliono rinunciare al divertimento della V-Twin!

Verdetto finale: La SV650 è tornata. Ottima per i neofiti, buona per chi vuole fare progressi e cerca una moto con la quale si può “crescere” e sviluppare le proprie capacità di guida. Divertente per gli esperti ed indispensabile per i nostalgici!

Scheda tecnica e prezzi:
Prezzo: 6.490€ franco concessionario per la versiose Mat Black e 6.590€ per le versioni Stripes.

Lunghezza totale 2.140 mm
Larghezza totale 760 mm
Altezza totale 1.090 mm
Interasse 1.445 mm
Altezza da terra 135 mm
Altezza sella 785 mm
Peso in ordine di marcia 197kg
Motore 4 tempi, raffreddato a liquido, DOHC, bicilindrico a V 90°
Alesaggio x Corsa 81,0 mm x 62,6 mm
Cilindrata 645 cm3
Rapporto di compressione 11.2:1
Alimentazione Iniezione elettronica
Avviamento Elettrico
Lubrificazione A carter umido
Cambio 6 velocità in presa continua
Sospensioni Anteriore Telescopica, molla elicoidale, a olio
Posteriore Monolink, molla elicoidale, a olio
Angolo cannotto / avancorsa 25° /104 mm
Freni Anteriore Freno a doppio disco Posteriore Freno a disco
Pneumatici Anteriore 120/70R17M/C (58W) tubeless
Posteriore 160/60R17M/C (69W) tubeless
Accensione elettronica (transistorizzata)
Capacità serbatoio carburante 13.8 litri

copyright MOTOMANIACA di Bella Litinetski – 2016

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