fbpx

TEST: MV AGUSTA BRUTALE 800 senza ABS – La Bisbetica da domare

22/09/2017
team
Pubblicato in: ,

Un test che dura da 3 anni e 33.000 Km? Perché no! Più distanza percorsa, più obiettività nel giudizio.
Le presentazioni: lei MV Agusta BRUTALE 800 del 2013 senza ABS, io Michela (Micky) motociclista di 46 anni, alla ricerca della moto perfetta da 24 anni.
Prologo: La passione per la moto c’è da sempre, a 22 anni ho preso la patente B e subito ho comprato la mia prima moto (Honda XL 600 LM). Da quel lontano 1994 ho cambiato diverse tipologie di moto e macinato un sacco di chilometri, passai dal crossover (così si poteva definire il TDM 800) alle ipersportive (R6) e ancora alle naked (FZ1), fedele sempre allo stesso marchio nipponico sinonimo di affidabilità.
Perché allora passare ad una moto Italiana da molti reputata inaffidabile?
Colpo di fulmine!
LEI è la più AFFASCINANTE, la più IRRESISTIBILE, la più DESIDERATA BISBETICA da domare che c’è sul mercato, non si può non averla.

Diamo un po’ di numeri per inquadrare di chi stiamo parlando: Tre cilindri che erogano 125 CV (92 KW) a 11.600 giri, con una coppia di 8,25 Kgm (81 Nm) a 8.600 giri, 167 kg a secco che in ordine di marcia diventano circa 186, per un rapporto
peso/potenza decisamente “BRUTALE”. Le sospensioni, entrambe integralmente regolabili, sono Marzocchi (anteriore) e Sachs (posteriore). L’impianto frenante, che serve a contenere tutta l’aggressività della piccola 800, è marchiato Brembo.

L’elettronica permette di condire a puntino e sfruttare appieno tutte le potenzialità di questa “bestiolina”: tre mappature standard (Sport, Normal e Rain) più una programmabile a piacimento (Custom); Controllo della trazione (su 8 livelli) disinseribile; Ride-by- Wire integrale.
LEI è come un’opera d’arte da mettere in soggiorno… snella e compatta, armonica e bellicosa; grigio/rosso sono le colorazioni inconfondibili della casa di Schiranna, l’ovale del fanale, il serbatoio che ricorda quello della nonnina degli anni 50 “Disco Volante”, la sella, non comodissima, che finisce assieme al piccolo codino; quello che però rapisce la vista, sono le tre canne dello scarico, di misura variabile, che tratteggiano in parte il profilo della ruota posteriore che sembra calamitata da miracolosamente al resto della moto, ma che in verità sappiamo essere infulcrata al monobraccio.

Parliamo ora di NOI, dell’incastro perfetto e del feeling che che è venuto a crearsi. Sono alta 168 cm, tocco a terra perfettamente con entrambi i piedi, raggiungo il manubrio agevolmente senza essere troppo distesa, la sensazione è di non gravare sui polsi, le ginocchia durante la marcia non sono eccessivamente piegate e si inseriscono agevolmente negli incavi del serbatoio, nonostante ciò le pedane non toccano mai a terra. Il proteggi strumentazione originale non permette alte velocità, io ho aggiunto un piccolo cupolino, che non rovina l’estetica, ma che mi permette di macinare chilometri anche in autostrada senza stancarmi troppo, fermo restando che l’habitat naturale della Brutalina resta il misto stretto e la pista.

Un sound unico mi accompagna lungo le strade delle mie Dolomiti, abito a Feltre (BL), normalmente utilizzo la mappatura
“SPORT”, dalla quale esce il vero carattere della “Trepistoni”, e si sente poco il fastidioso “on-off” del Ride by Wire, attorno ai
5000 giri il motore gira fluido, riesce quasi a cullarti… sempre precisa, nell’inserimento in curva e stabile in tutti gli archi,
velocissima e agile nei cambi di direzione, merito sicuramente del telaio a traliccio in tubi di acciaio infulcrato posteriormente a due piastre in lega di alluminio, ma anche alle sospensioni totalmente regolabili; gli pneumatici Dunlop Sport Smart II MAX, che ho montato di recente, aumentano notevolmente questa sensazione.

Ma quando vogliamo veramente andare in giostra e giochiamo dagli 8000 giri in su, non ce n’è per nessuno, l’urlo Brutale che ci accompagna alternato al gorgoglio del rilascio, scatena l’inferno e annuncia a tutti il nostro arrivo. Attenzione al tipo di fondo che troviamo, un asfalto imperfetto, richiede maggiore forza per contenere le bizzarrie e le risposte scomposte della piccola MV.

Tanta irruenza ha bisogno però anche di buoni freni; se possiamo affidarci appieno della coppia di dischi flottanti da 320 mm con pinze radiali Brembo a 4 pistoncini anteriori, che ci danno una frenata spugnosa ed efficace, altrettanto non lo possiamo fare con quello posteriore, capita che premendo a fondo la leva si blocchi la ruota, fortunatamente dal 2014 è stato introdotto l’ABS.

Di certo non è una moto per tutti, LEI ha bisogno d’essere dominata con estrema delicatezza ed ascolta in tutto quello che ci
sussurra, se vogliamo divertirci e godere ogni momento del viaggio, altrimenti il suo caratterino bisbetico prende il sopravvento e per noi diventa una sofferenza anche fare brevi spostamenti.
Quello che cerco in una moto è che dia delle emozioni forti, che appaghi tanto la vista quanto l’anima, che rispecchi un po’ il mio carattere… LEI E’ TUTTO CIO’! sarà difficile separarci.

Riassumendo:
I miei SI: Design, Motore, Ciclistica, Carattere;
I miei NO: Comfort, Ride By Wire a bassi regimi, Consumi, Tagliandi ogni 6000 km;
Problematiche riscontrate: conta chilometri non preciso (segna un 10% in più), sostituzione della ruota libera due volte (una in garanzia, l’altra no), bulloni vari che si allentano, distacco del gruppo ottico e cruscotto, scolorimento non uniforme a della sella.

Micky D.M.
Copyright MissBiker 2017

articoli correlati

Complimenti! Il tuo articolo è stato aggiunto al carrello!