fbpx

Triumph Speed Triple 1200 RS: perché dovrebbe sceglierla una donna

08/09/2021
Sabrina Godalli
Pubblicato in: ,

Ho messo gli occhi addosso a questa nuova Triumph Speed Triple a un evento Miss Biker.
Già: la scritta ben visibile 1200 RS ha catturato subito la mia attenzione. Prima di lei ho provato solo una volta un motore tre cilindri ed è per me, quindi, un mondo ancora poco conosciuto. Mi sono chiesta immediatamente come poteva essere quel motore, quella versione, quella potenza. Ero davvero troppo curiosa di provarla.

Mi metto in contatto con i ragazzi della concessionaria Triumph di Vicenza. Avevo notato subito che erano davvero super disponibili. Prenoto il mio appuntamento tramite il form presente nel loro sito. Al mattino mi sorprende un meteo degno di metà autunno con pioggia, freddo e vento ma al pomeriggio la situazione è opposta. Guai rinunciare.

La demo è pronta, esposta in salone. È ben visibile il fatto che questa moto fa gola a molti; è stata provata varie volte e, dopo, ho capito il perché. Sapevo che mi sarei trovata in prova una moto completamente diversa dalle mie che sono abituata a guidare. Il test precedente della Street Triple R ne era stata la conferma, ma non mi aspettavo una sorpresa così, così, così…allettante!

LA SORPRESA é LEI

La Speed Triple 1200 RS è estremamente compatta. Naked, ma con un motore da 1.160 cm3 e 180 cv.  L’altezza da terra, 830 mm, mi permette di appoggiare completamente i piedi. Il peso dichiarato, 198 kg, sembra essere inferiore della scheda tecnica. E’ davvero super compressa, ti senti padrona subito del mezzo, agile e con lo sterzo davvero leggero e delicato.

Partiamo dunque. Ma dove sono la chiave e il blocchetto? Non ci sono, qui è tutto molto tecnologico e usa il sistema keyless. La strumentazione è uno
schermo TFT molto luminoso e efficace. La muovo con il minimo sforzo. Mi viene spontaneo chiedermi di non aver sbagliato moto. E’ strano pensare di avere un motore che supera i 1000 cc lì sotto. Già dai primissimi metri resto allibita: ragazze non sono un pilota, non sono una professionista ma lei mi lascia senza parole. Impressionante l’agilità con cui si muove in mezzo al traffico, rotonde, passaggi pedonali.

©Triumph Motorcycles

Abbasso lo sguardo. No è lei, non è una versione di cilindrata inferiore. Inizio a fare mente locale sul motore 3 cilindri. Cerco di usare meglio il gas e i rapporti per andare a trovare la coppia. Non occorre cercare troppo: la coppia è immediata! Altra sorpresa. Non è una eresia motociclistica se dico che sembra un bicilindrico.
Il quick shift, qui bidirezionale, ancora una volta mi fa sentire molto più professional di quanto io in realtà non sia. Ormai inizio ad avere un po’ di pratica con la tipologia di cambio e questo, prima marcia a parte, è davvero molto, molto veloce. Tenere sempre il gas aperto permette la cambiata rapida ed efficace. Ammetto che non sono nemmeno riuscita a portarla in sesta marcia. Questa moto è un piccolo mostro. Ai bassi prende coppia subito, la coppia rimane ben salda al salire di giri e, altra sorpresa, di nuovo, sì, agli alti è impetuosa. E’ assolutamente un concentrato. Sembra un britannico meccanismo di motociclistica offesa. E’ tutto un mirare, fuoco, mirare, fuoco, con una precisione e una velocità che lasciano esterrefatti. Cambio marcia, frenata, altro cambio, scalata, cambio di direzione, il tutto con una potenza davvero notevole che l’elettronica di cui è dotata deve tenere a bada e, tutto, ancora una volta con una scioltezza, una leggerezza e una facilità disarmanti.

Non ho esperienze di altri modelli Triumph più datati alle spalle ma questo nuovo è un nero animaletto cattivo. Il telaio a traliccio e il forcellone monobraccio posteriore la rendono tutta muscoli. Pneumatici Metzeler Racetec RR nel classico 120/70 R17 anteriore e 190/55 R17 posteriore (chapeau!).
Ma la domanda, anche una volta finita la prova su strada, che continua a tornarmi in mente è una: come fa una moto con motore di cilindrata superiore ai 1000 cc essere così “facile”? Dov’è il trucco? O meglio, quale accorgimento tecnico hanno usato per ottenere questo risultato? Ragazze, in Triumph hanno avvicinato e accorciato tutto il gruppo motore, posizionando il cambio sopra il motore stesso, e non più nella parte posteriore. I pesi, e il baricentro, sono tutti spostati verso l’anteriore e questo permette un feeling pazzesco.

Se devo proprio conteggiare alcuni, eventuali, piccoli difetti posso accennare al fatto che l’innesto della prima marcia è molto meno dolce rispetto alle altre, che, dopo alcuni chilometri, i polpacci sentono arrivare il calore dal tre cilindri in linea e che, ai bassi regimi, fa notare un po’ il vuoto di potenza che, però, viene immediatamente colmato. Errore mio, per deformazione professionale, passatemi il termine, andare a cercare freno motore chiudendo il gas.

PERCHé la Triumph Speed Triple 1200 RS DOVREBBE ESSERE UNA MOTO DA DONNE?

Molte ragazze, e con il termine ragazza io intendo donne di qualsiasi età, potrebbero fare un timoroso passo indietro davanti a una moto come questa. L’indicazione RS e la scheda tecnica, la mettono subito nella categoria dei modelli che, generalmente, sono più interessanti agli occhi maschili. Ma, a mio avviso, è qui che entra in gioco il fattore sorpresa. Questa è una versione, come detto, sorprendente. In tutto e per tutto. Fa sicuramente concorrenza a novità più attese, forse, e più leggendarie di lei. Ma non vi mette paletti, né limiti. La ciclistica vi farà sentire a vostro agio e vi troverete a pensare a quante centinaia di chilometri vorrete percorrere insieme a lei.

Perché questa moto dovrebbe essere scelta da una donna? Perché è accattivante, tecnologica, leggera, maneggevole, precisa, super potente e delicata. Pronta e senza indugi a ogni minimo tocco. Non siete ancora convinte? Ok. Perché questo modello è adatto a una donna? E perché mai non dovrebbe esserlo?
Due parole a riassunto di tutto: estremamente sorprendente!

Sabrina Godalli
MissBiker© 2021
photo credits copertina:  Sabrina Godalli

Complimenti! Il tuo articolo è stato aggiunto al carrello!